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Pescara, 14/05/2025
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Data: 16/03/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Autoporto, apertura di nuovo rinviata. Il maltempo rimette la struttura al centro dell’attenzione

Le ultime vicende di carattere metereologico hanno di nuovo posto in primo piano la vicenda riguardante l’interporto di Avezzano messo, a giudizio di molti e a stare alla tempesta di critiche che si è sviluppata sul web, in non cale dal governatore D’Alfonso nel corso dell’ultimo summit regionale della Cna (artigianato). Eppure con le recenti nevicate l’interporto è diventato rifugio di centinaia di camionisti e, circostanza certamente non meno importante, punto di partenza dei gruppi elettrogeni della Croce Rossa alla volta dei centri abruzzesi della costa rimasti senza corrente per le notissime note vicende riguardanti frane ed alluvioni. Non è la prima volta (ed è ragionevole supporre che non sarà neanche l’ultima se i cambiamenti climatici persisteranno nella loro intensità).
IL RUOLO
«Non solo - aggiunge l’avvocato Antonio Morgante, tributarista ma anche noto dirigente di Forza Italia regionale - ma chi non ricorda il ruolo decisivo del quale si rivestì quella struttura nel corso dei giorni terribili del terremoto dell’Aquila? Da lì partirono tutti gli aiuti». Ma una interessante circostanza cita Morgante forse ignota ai più. «Si tratta di realizzare le ultime rifiniture - dice a braccio e per telefono - l’ultimo lotto è stato finito. So per certo che la Giunta Chiodi trovò sei milioni di euro e dunque potrebbe partire domani, ove si volesse».
IL DECLASSAMENTO
«Bisogna dunque battersi - aggiunge - contro il declassamento dell’importanza che ha voluto esprimere D’Alfonso dicendo che esso non è una preoccupazione prioritaria. Dunque se ci sono o ci saranno dei finanziamenti e strategie nessuno se ne ricorderà». Morgante ribadisce che il Fucino è una zona agricola e di piccola e media impresa e dunque l’interporto «se la politica se ne occupa può svilupparsi come incubatore di imprese polo logistico importante tenendo anche presente che Avezzano geograficamente nel mezzo all’Italia appare in tal senso favorita».
LA CROCE ROSSA
E la vicenda Croce Rossa come si risolve? «Non vedo perché la Croce Rossa debba essere messa fuori. Gli spazi ci sono e dunque una convivenza è possibile, anzi, auspicabile. Non ci sono più scuse, dunque, occorre aprire e subito», altrimenti viene il sispetto che si voglia favorire soltanto Manoppello e mettere nel dimenticatoio i trenta milioni spesi per costruire una struttura che «dovrebbe essere venduta ai privati» come ha sostenuto D’Alfonso. E Morgante: «I privati? Ben vengano: sono loro che dovranno gestire la struttura, non sono contrario. Io mi oppongo soltanto al declassamento e alla chiusura eterna di questa bella opera».
I LUOGHI
Per la cronaca è bene ricordare che i luoghi circostanti, il ponte che passa sotto la superstrada, il piazzale e la rotonda situati davanti all’ingresso e la strada che porta al casello autostradale sono pieni di rifiuti. Dal momento che il luogo non è frequentato esso viene scelto da ignoti quale luogo ideale da destinare alla raccolta delle immondizie. Non è una lodevole circostanza ove si pensi che lì ci sono i depositi della Croce Rossa italiana e proprio lì hanno trovato luoghi di sosta, appunto, i camion che attendevano che il traffico tornasse possibile nel tratto di autostrada tra Pescina e Popoli.

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