L'AQUILA - Maggioranza e opposizione affilano le armi in vista del Consiglio regionale di oggi dove approderà in aula la tanto attesa riforma del trasporto pubblico locale, con la fusione in un unico ente delle tre società Arpa, Sangritana e Gtm.
L'opposizione di centrodestra lancia bordate contro una riforma giudicata "inutile e che non garantirà efficienza e risparmi", sottolinea che il nuovo Consiglio di amministrazione, con ben 5 componenti, costerà 396 mila euro l'anno, 100 mila in più dei 3 vecchi Cda delle società messi insieme, che saranno sciolti e che oggi costano “solo” 296 mila euro.
La maggioranza, con il sottosegretario alla Presidenza Camillo D'Alessandro, Partito democratico, risponde per le rime e a muso duro, e arriva a sostenere che “il centrodestra non ha diritto alla parola”, perché il precedente governo regionale del presidente Gianni Chiodi la fusione delle società l'ha solo annunciata e non non l'ha portata a termine.
Ribadisce, il neo presidente dell'assemblea Pd, che con la società unica "si ridurranno i costi, si renderà il servizio più efficiente superando le sovrapposizioni, si salvaguarderanno i rapporti sindacali rendendo più produttiva l'azienda".
A vivacizzare il Consiglio di lunedi anche l'incredibile vicenda del contenzioso intorno a una consulenza da 700 mila euro, richiesti all'Arpa dall' ingegnere Alfredo Palmitesta e al dottor Gianni Di Battista che hanno effettuato uno studio di 106 pagine in cui si analizzavano gli scenari e gli effetti, gli aspetti contabili e giuridici della fusione delle tre società.
L'Arpa, però, vuole tirare fuori solo 70 mila euro, un decimo dell'importo richiesto.
LE ACCUSE DEL CENTRODESTRA, "COSTA DI PIU'"
Le pesanti critiche sulla riforma sono state già affilate una dietro l'altra dei consiglieri regionali di Forza Italia Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo ed Emilio Iampieri nel corso di un incontro con la stampa.
"Le uniche certezze prodotte dalla nascente azienda unica - hanno tuonato i forzisti - sono un contenzioso da 700 mila euro e un aumento consistente dei costi del Cda: se le spese prima ammontavano a 296 mila euro, con 3 diversi Cda, oggi l'unico organismo dirigente costerà ben 396 mila euro, ai quali andranno aggiunti i rimborsi spesa".
"Noi avevamo chiesto che fosse istituita la figura dell'amministratore delegato e un Cda con 3 componenti - hanno aggiunto - Ma in commissione ci hanno bocciato la proposta. Non capiamo, poi, come si farà a ridurre i costi per il personale: si parla di un risparmio di 2,5 milioni, ma poi hanno pubblicato un bando per 250 nuovi autisti".
Si denuncia anche il fatto che “non c'è ancora nessun piano industriale, non viene specificato quali linee non saranno più sovrapposte. Altra questione riguarda i lotti II e III della filovia di Pescara, su cui sono misteriose le intenzioni prossime e venture".
Sulla consulenza Febbo in particolare accusa di "incapacità" i vertici dell'Arpa e la Regione, chiedendosi "perché non sia stato fatto un accordo preventivo con i due professionisti che ora hanno aperto un contenzioso molto insidioso”.
DI STEFANO: "COME MAI I SINDACATI ORA STANNO ZITTI?"
Bordate arrivano anche dal deputato di Forza Italia Fabrizio di Stefano.
"Siamo di fronte a un'incredibile approssimazione - afferma - con il serio rischio che questa riforma distrugga il trasporto pubblico locale abruzzese. Stiamo ancora aspettando che D'Alessandro risponda ai nostri quesiti. Come avverrà il riallineamento degli emolumenti del personale? Ci sarà riallineamento degli stipendi a quelli dell'Arpa, che sono i più bassi, o a quelli più alti della Sangritana?".
In quest'ultimo caso, prosegue, "considerando che i dipendenti di Arpa sono di gran lunga più numerosi, si rischia un aumento esponenziale dei costi per il personale. Inoltre oggi i sindacati non dicono nulla sugli esuberi - fa notare il parlamentare - mentre tra l'altro si fanno nuove assunzioni. Probabilmente hanno avuto delle rassicurazioni".
L'unica certezza, sottolineano gli esponenti forzisti, è che “il prezzo del biglietto unico che costerà il 5 per cento in più dal 18 maggio prossimo”.
D'ALESSANDRO: "DI TRASPORTI NON POTETE PARLARE''
Ben diversa la versione dei fatti di D'Alessandro, che difende a spada tratta la riforma e contrattacca.
“Il centrodestra non ha diritto alla parola sulla società unica dei trasporti - tuona l'esponente del Pd - Ci troviamo di fronte a persone che, nel 2011, avevano approvato in Giunta il progetto di fusione, diventato poi legge nel 2012, guardandosi bene dal realizzarla, con il risultato di aver portato al fallimento Arpa e per la stessa via le altre società".
"Di tutto ciò - prosegue D'Alessandro - è consapevole il consigliere regionale Iampieri, che oggi fa conferenze stampa e ieri era, però, il componente del cda dell'Arpa, all'epoca in cui si scrivevano crediti falsi che diventavano debiti veri e si acquistavano autobus senza copertura finanziaria che, oggi, incidono per 89 milioni di euro l'anno sul bilancio di Arpa".
Sulla questione dei costi del Cda, D'Alessandro avverte che "è stato proprio il consigliere Febbo, in commissione, con tanto di verbale alla mano, che ricorderemo a tutti lunedì in Consiglio, a evidenziare che il presidente di una società con 1.600 dipendenti, perché questo sarà la società unica, dovesse avere uno stipendio adeguato".
Secondo il sottosegretario, "la maggioranza ha accolto quella osservazione e in Commissione si è arrivati a un testo condiviso. Appare strano che oggi si imputino costi eccessivi del Cda, anche se Febbo ne è stato il primo proponente".
D'Alessandro procede spiegando che "Arpa era tecnicamente fallita, Sangritana non lo era solo perché ogni chilometro veniva retribuito dalla Regione con circa 11 euro, mentre Gtm con 4 euro, Arpa con 2 euro. Se solo si fosse applicato un rimborso uguale per tutti - rimarca - Arpa avrebbe avrebbe migliorato i conti e Gtm e Sangritana sarebbero immediatamente fallite. Tanto è vero che è stata la Sangritana a chiedere pubblicamente, negli anni passati, di essere parte e dentro il progetto di un'unica società, proprio perché l'esclusione dal ferro avrebbe comportato, nel giro di pochi mesi, il fallimento dell'azienda".
"NON CI SARANNO ESUBERI"
Si sofferma poi sul personale. "Abbiamo avviato con le organizzazioni sindacali un confronto che ha l'obiettivo di arrivare alla definizione di un nuovo contratto unico, per la futura società unica, in modo da superare i tre attuali. Per garantire i lavoratori faremo in modo di incidere non sulle competenze economiche a loro spettanti - assicura - ma sulla produttività, ovvero sulla riorganizzazione del lavoro. Non ci saranno esuberi, saranno salvaguardati i livelli occupazionali e la retribuzione, ma tutti saranno chiamati a lavorare di più e allo stresso modo, ponendo fine a disparità tra le tre società, oggi non più sostenibili. Fatto questo dovremo arrivare al 2019 ad avere una società organizzata ed efficiente, capace di vincere le gare o di poter gestire un affidamento diretto e non certo agli attuali costi ma a quelli standard che il legislatore ci impone".
Infine D'Alessandro sottolinea che "la società unica di fatto ha salvato 1.600 posti di lavoro, ora si deve occupare dell'utenza. Le riforme si fanno per i cittadini e questo sarà il nostro scopo ultimo - sostiene - Di tutta questa storia da un lato, con il centrodestra, rimarrà traccia della spartizione di poltrone e potere, cause del fallimento del sistema dei trasporti abruzzese; dall'altro, tra qualche anno, a nostro favore, sarà chiaro il coraggio di oggi che produrrà risultati”.
“Lunedì - conclude D'Alessandro - in Consiglio mi divertirò a raccontare verità nascoste a cui loro saranno chiamati a rispondere, ben sapendo che hanno già da scontare la condanna di non aver fatto ciò che potevano fare".
D'AMICO E LA CONSULENZA: "CONSULENTI SCORRETTI"
Per quanto riguarda, infine, la consulenza, a escludere categoricamente che l'Arpa possa sborsare 700 mila euro è l'attuale presidente della società, Luciano D'Amico, che è anche rettore dell'Università di Teramo con doppio stipendio, che si dice pronto a una battaglia giuridica.
“Stigmatizziamo con fermezza il comportamento scorretto dei due professionisti - sbotta - L'importo determinato secondo le tariffe vigenti ammonta in realtà a 69.433 euro complessivi, e preciso che l’operazione di fusione per la costituzione dell’azienda unica di trasporto pubblico locale sarà portata a termine a costo zero, senza ricorso a consulenze esterne grazie alla professionalità e la straordinaria disponibilità del personale delle tre aziende interessate”.