Prima gli elogi e poi il conto dei danni per le frane di marzo c’è fiducia per il riconoscimento dello stato di emergenza.
LA CERIMONIA
PESCARA «Siete i migliori perché donate tempo, generosità, passione civile, mobilitazione. Donate ciò che di più caro avete, il farvi carico delle questioni degli altri: grazie». Con queste parole di elogio, ieri mattina il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha salutato duemila volontari di Protezione civile, raggruppati nelle 154 associazioni di volontariato convenzionate con la Regione, giunti in piazza Salotto a Pescara in rappresentanza degli oltre 10mila volontari attivi sul territorio regionale. Sono stati loro i protagonisti di "I migliori di noi": la prima giornata regionale del volontariato di Protezione civile.
La piazza gremita ha offerto un bellissimo colpo d’occhio. Una grande festa, quella di ieri, per gli uomini e le donne che hanno scelto di formarsi e indossare la tradizionale divisa giallo-blu per aiutare i loro concittadini e le istituzioni a fronteggiare meglio, secondo il principio di sussidiarietà, le calamità naturali che si abbattono sul territorio abruzzese.
I DISASTRI DI MARZO
L’ultima di queste, l’ondata di maltempo che il 5 e 6 marzo scorso ha provocato 230 realtà franose tra l’alta valle vestina nel pescarese, la vallata del Fino nel teramano e i comuni di Chieti, Bucchianico e Treglio nel chietino. Per il presidente D’Alfonso è stata l’occasione di ricordare al presente neo capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, la tempestività con cui la Regione Abruzzo ha fatto istanza per il riconoscimento dello stato d’emergenza, con il relativo stanziamento di fondi: «Vogliamo che l’istruttoria - sollecita D’Alfonso - si concluda nel più breve tempo possibile. Da lì passa una prima risposta alle ferite che abbiamo subìto».
Criticità alle quali i volontari abruzzesi di Protezione civile, coordinati dalla sala operativa dell’Aquila, hanno fatto fronte al meglio. Ma la Protezione civile è un sistema composto da più entità chiamate a cooperare e a dialogare per non commettere errori, avvenuti proprio in occasione dei black out elettrici del 5 e 6 marzo: «Che non accada mai più - avverte il presidente della Regione - quello che è accaduto ad opera della distrazione di Enel, con la quale abbiamo aperto una vertenza. Occorrono meno pubblicità e più investimenti, per fare in modo che la rete e l’erogazione dei servizi dalla rete non siano una sorpresa».