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Pescara, 12/05/2025
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Data: 25/04/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Su aereo e Tua è scontro aperto tra D’Alfonso e il centrodestra. Botta e risposta in conferenze stampa quasi simultanee.

PESCARA Sempre di questione di trasporti si tratta: dal volo del governatore Luciano D'Alfonso sul jet privato messo a disposizione da una società della Fininvest (quindi di Berlusconi) per raggiungere in tutta fretta l'Expo di Milano, alla società unica regionale dei trasporti Tua, diventata «mia» secondo Forza Italia, visto che tutto sarebbe ancora avvolto nel mistero e nell'incertezza. Ventiquattro ore di fuoco tra maggioranza e opposizione, con dichiarazioni al vetriolo e conferenze stampa convocate quasi simultaneamente, per un botta e risposta che conosce pochi precedenti nella vita dell'Emiciclo, almeno nella tempistica.
IL VOLO
Il primo caso riguarda il guasto tecnico all'aereo di linea che avrebbe dovuto portare D'Alfonso e il resto della delegazione abruzzese a Milano, un appuntamento internazionale con l’Expo che la Regione non poteva assolutamente saltare. Mentre gli altri comuni passeggeri sono bloccati sul volo Alitalia, la Saga dà il via libera al jet privato che si incarica di fare da taxi al governatore e al resto della compagnia. Privilegi riservati ai potenti, in nome della ragion di Stato, ma non si tratta solo di questo. Mauro Febbo, esponente di Forza Italia e presidente della commissione Vigilanza della Regione, pone quesiti: chi paga il costo del viaggio? Perché D'Alfonso non ha informato correttamente del cambio di programma? Ad incaricarsi della risposta è, come avviene quasi sempre, il sottosegretario Camillo D'Alessandro, che non risparmia sarcasmo sulle vicende del recente passato della Regione: «Ricordo che a Milano non sono previsti pernottamenti straordinari, né alimentazioni selettive».
Come mettere un drappo rosso sotto il naso del toro, e infatti Febbo va giù duro: «Ancora una volta il permaloso D'Alfonso e il suo fido sottosegretario fanno inopportuni riferimenti a presenze femminili, pernottamenti lussuosi, cene particolari, materassi e posate, che nulla hanno a che fare con quanto segnalato ieri: verrebbe da pensare che sono a secco di argomenti o che il presidente abbia la coda di paglia». Intanto, sempre a proposito di chi pagherà il viaggio veloce del governatore, Febbo informa che Alitalia ha già fatto sapere che non intende farsi carico di alcun risarcimento per il disservizio causato, perché non ci sono i presupposti. Quindi non è vero che si tratterebbe di una operazione a «costo zero» per il contribuente.
L’ACCORPAMENTO
L'altra questione, decisamente più seria, riguarda la società unica dei trasporti, sulla quale sono tornati ieri lo stesso Febbo e il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri. Entrambi hanno parlato di piano industriale «ancora nascosto» e di preoccupazioni, manifestate anche dai sindacati, circa il futuro dei 1.600 dipendenti della società nata dall'accorpamento di Gtm, Arpa e Sangritana. Citando proprio fonti sindacali, i due esponenti di Forza Italia hanno ipotizzato 45 esuberi nell'immediato e almeno 20, successivamente, nella società di Sistema. A detta di Sospiri, un altro campanello d'allarme sul futuro di Tua, che D'Alfonso e D'Alessandro avrebbero trasformato in «mia», anzi, «loro», è arrivato con le dimissioni del rettore D'Amico dal cda della società.
Immediata, anche qui, la replica di D'Alessandro, con una sfida in campo aperto: «Facciamo così, se ci sarà uno solo licenziamento, io mi dimetto, altrimenti si dimettono Febbo e Sospiri. Ma non credo che lo faranno mai, visto che per salvare poltrone e sgabelli delle tre società dei trasporti, non hanno fatto in cinque anni e mezzo quello che noi abbiamo fatto in otto mesi».

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