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Pescara, 12/05/2025
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Data: 01/05/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Sassi contro i treni, scoperta la mini gang. Denunciati quattro minorenni tra i 13 e i 17 anni, tra loro anche una ragazzina. Scagliavano pietre per divertimento

PESCARA Sorpresi dal controllore senza biglietto, sul treno Frecciabianca Milano-Lecce, due ragazzi appena maggiorenni hanno potuto proseguire il viaggio pagando il biglietto, ma alla fine sono stati arrestati dalla Polizia ferroviaria di Pescara e Giulianova. Il motivo, il presunto furto dell’incasso del bar a bordo del treno. Si tratta di Daniele Riccio, 20 anni da compiere, residente a Senigallia, e Federico Pellicani, 18 anni e mezzo, anche lui di Senigallia accusati di furto aggravato in concorso, ai danni dell'esercente del bar. Lo stesso che, appena arrivato alla stazione di Pescara, ha allertato la polizia dicendo che nella carrozza bar da dove era sparito il contenitore con l’incasso, c’erano i due ragazzi la cui descrizione corrispondeva a quella dei due sorpresi poco prima senza biglietto dalla Polfer di Giulianova. Rintracciati nel sottopasso della stazione, i due hanno tentato la fuga per poi essere bloccati e perquisiti: addosso avevano 73 euro in monete. Ed è scattato l’arresto.di Flavia Buccilli w PESCARA Sembra assurdo, ma per qualcuno il divertimento è lanciare sassi contro un treno in corsa. E' così, a quanto sembra, per un gruppetto di ragazzini che nel mese di marzo si è trastullato in questo modo, colpendo i convogli in transito sulla ferrovia con le pietre trovate in strada. Lo hanno fatto 7 volte e sono sempre riusciti a cavarsela perché le forze dell'ordine arrivavano sul posto quando era passato già del tempo. Ma nei giorni scorsi i carabinieri di Scafa e gli uomini della polizia ferroviaria di Pescara hanno identificato la banda di minorenni, che finora risulta composta da 4 giovanissimi, tra i 13 e i 17 anni, e per tutti è scattata una denuncia. L'accusa nei loro confronti è di attentato alla sicurezza dei trasporti. D'altronde c'è mancato poco che il lancio di quei sassi provocasse effetti drammatici perché in due diversi episodi le pietre hanno raggiunto il finestrino del treno e lo hanno sfondato, con un rischio non indifferente per chi si trovava a bordo. Senza pensare, poi, che proprio questi ragazzini hanno corso un pericolo non indifferente, posizionandosi a poca distanza dalla linea ferroviaria, nella zona di Piano d'Orta, dove la barriera non esiste. Il quartetto, di cui fa parte anche una ragazzina, intendeva solo divertirsi, e per questi giovani annoiati e in cerca di un diversivo i treni erano semplicemente dei tirassegni. L'intenzione era solo quella di trascorrere il tempo in maniera diversa dal solito e nessuno di loro, probabilmente, si è interrogato sulle possibili conseguenze di quanto stavano facendo. Per rintracciarli, i militari dell'Arma della compagnia di Popoli e gli agenti della Polfer, coordinati rispettivamente dal capitano Antonio Di Cristofaro e da Davide Zaccone, hanno predisposto una serie di servizi nella zona dove si verificavano i lanci di pietre, anche se scoprirli in azione era praticamente impossibile, dopodiché hanno raggiunto i paesi dell'hinterland, tra cui Piano d'Orta, Bolognano e Scafa, dove vivono i giovani, per ascoltare gli umori dei residenti, raccogliere informazioni e spunti utili alle indagini, contando sulla collaborazione dei cittadini. Un po' alla volta, grazie alle confidenze di chi sapeva, il quadro si è composto e si è arrivati a identificare il gruppo. Non si esclude, poi, che la banda sia più ampia e che ci siano anche altri componenti da identificare, forse un paio. Di certo non si tratta di una sola persona, come si è ipotizzato inizialmente. Sono tutti ragazzi normali, a parte il tiro a bersaglio con i treni.

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