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Pescara, 11/05/2025
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Data: 09/05/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Delrio: «Porti, autostrade e velocizzazione della ferrovia adriatica». Il ministro a Pescara ribadisce la disponibilità del Governo a sostenere le sfide della Regione: «Ma bisogna scegliere bene le cose giuste da fare».

PESCARA «Abbiamo messo insieme un lavoro molto intenso e credibile, non una semplice lista delle opere da realizzare». Graziano Delrio lascia l'Abruzzo al termine di una giornata lunghissima, dove c'è anche spazio per la presentazione del suo ultimo libro, «Cambiando l'Italia». Ritrovare la politica, ritrovare la fiducia. Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti incontra un vulcanico Luciano D'Alfonso, i sindaci, gli imprenditori della regione, che non si sottraggono a quella lista: il sistema dei porti e quello ferroviario da agganciare ai grandi corridoi europei, la messa in sicurezza del territorio e della rete viaria, la velocizzazione della linea adriatica, il potenziamento della rete informatica a servizio delle imprese, la grande partita delle incompiute, come quegli ultimi nove chilometri di linea ferroviaria ancora sospesi sulle nuvole per servire l'area industriale di Vasto, per non parlare dei piani regolatori portuali dormienti nelle stanze del Consiglio dei lavori pubblici.
IL DISAGIO DEI COMUNI
E, già che ci siamo, c'è il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, ad evidenziare il disagio dei Comuni, gli avamposti della crisi economico-finanziaria colpiti dalla scure sui trasferimenti dallo Stato: «Le infrastrutture immateriali, come i servizi al cittadino, sono altrettanto importanti di quelle materiali». Maurizio Gentile, ad di Rete ferroviaria italiana, ricorda la centralità che il trasporto su ferro sta riconquistando nel paese e in Europa: «Anche la portualità abruzzese, per svilupparsi, ha bisogno di una rete ferroviaria adeguata». Porti, strade, autostrade, treni più veloci. Questi erano i temi da trattare con il neo ministro, da poco più di un mese al dicastero retto precedentemente da Maurizio Lupi, come ha ricordato la senatrice Federica Chiavaroli.
Un discorso mai interrotto tra Roma e l'Abruzzo, che Delrio riprende offrendo però una nuova chiave di lettura: «Il corridoio Baltico che prosegue verso Sud è una battaglia che ci vedrà al vostro fianco. Così come la messa in sicurezza delle autostrade, la velocizzazione della linea adriatica, le infrastrutture portuali. Ma tutto deve essere messo a sistema. Io -avverte il ministro- non sono il bancomat dei privati che ogni anno mi cambiano i piani economici e non spiegano perché». E qui il messaggio più forte, già ribadito proprio il giorno del suo insediamento a Palazzo Chigi: «Meglio piccole opere che progetti faraonici. Ciò che è importante è scegliere le cose giuste: velocizziamo la linea adriatica, ma facciamo funzionare bene anche i treni regionali per i pendolari». Infine un assist a D'Alfonso: «Mi piacerebbe averlo come mio vice al Ministero -scherza Delrio- perché mi sembra che abbia le idee chiare. Portualità e logistica sono le basi per rilanciare il Paese e anche il bellissimo Abruzzo».
AMBIENTALISTI
Fuori dal Municipio di Pescara, un gruppo di manifestanti del Wwf e di Legambiente ricordano però, con uno striscione di protesta, che una delle bellezze della regione è il Parco della Costa teatina: come la mettiamo con i progetti di estrazione petrolifera? E Lorenzo Sospiri, capogruppo di Fi in Regione, incalza: «Dove sono i soldi dopo tanto parlare?».

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