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Pescara, 11/05/2025
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12/05/2015
Il Messaggero
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Comunali, crollo FI 3,6% a Bolzano. Exploit della Lega. Fitto all’attacco. Disastro azzurro. Ira di Berlusconi: responsabilità locali, vertici da commissariare. L’ex governatore: «Il partito non esiste più». |
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ROMA Un tracollo, 3,6%: il risultato di Forza Italia a Bolzano, ha segnato ieri la Caporetto azzurra alle comunali del Trentino Alto Adige, rendendo improvvisamente concreto per FI il rischio di essere cannibalizzata dalla Lega che ha moltiplicato i suoi consensi. E facendo infuriare il leader Silvio Berlusconi che ha affidato al consigliere politico Giovanni Toti, il proprio sconcerto: «I risultati del voto amministrativo in Trentino Alto Adige sono ampiamente deludenti e ritengo siano il frutto di inadeguatezza di ricette, litigi, distinguo e totale incapacità della nostra locale classe dirigente». L’ASTENSIONE I sondaggi non sono mai stati positivi, ma vedere che Forza Italia in Trentino Alto Adige non arriva al 5% fa suonare le sirene ad Arcore. FI rischia di finire sotto il 10% su base nazionale, Raffaele Fitto già parla di «partito finito». E ad aggravare la situazione c'è anche l'astensione: sono i nostri elettori - è il senso del ragionamento fatto dai vertici del partito - che orami non ci seguono più. Il dato dell'astensione è quello che l'ex premier guarda da settimane con attenzione perchè è lì che a suo dire bisogna tentare di incidere per risalire nei sondaggi che danno comunque gli azzurri ben lontani da i fasti di un tempo. Lo stesso Toti, un mese fa, aveva seguito più da vicino il dibattito sulla scelta del candidato bolzanino, sostenendo la proposta dell'ex coordinatrice regionale Michaela Biancofiore, di candidare Franco Frattini, peraltro piuttosto riluttante. L'ex ministro voleva la garanzia che la Svp restasse fuori dai blocchi e, soprattutto, di un centrodestra unito, laddove Fratelli d'Italia ha preferito schierare Mariaretesa Tomada (che ha ottenuto un risicato 2,5%) e lo stesso coordinatore azzurro Enrico Lillo ha scelto di sostenere Alessandro Urzì, considerato volto del territorio, passato al ballottaggio con appena il 12,7% dei consensi. Un vero sconforto, per il Cavaliere: «Qui o ci rimettiamo tutti la testa sulle spalle e ci ricordiamo che si vince solamente uniti, oppure la parcellizzazione del centrodestra aiuterà la sinistra che, invece, non è così forte», ha ribadito ieri ai suoi uomini, riferendosi ai ballottaggi di Bolzano e Rovereto. LA CONCORRENZA PADANA Il dato certo è che la Lega è andata benissimo, insieme con la lista di Casa Pound che ha ottenuto il 2,4%. «L'effetto-Salvini funziona», confermavano ieri i berlusconiani. Anche troppo e, in vista delle regionali, comincia a fare paura. «Abbiamo triplicato i voti rispetto a due anni fa», ha esultato il segretario federale, candidandosi quale «unica opposizione propositiva» al Pd di Matteo Renzi, e prendendo ancora una volta le distanze dal progetto dell'ex Cavaliere: «Il partito Repubblicano? Non ho capito cosa è e comunque io non mi sciolgo in niente. Diciamolo sottovoce, c'è un problema in Forza Italia». Che ha anche il volto del dissidente pugliese Raffaele Fitto, tornato ad attaccare: «Sono gli elettori a spiegarci che Forza Italia non esiste più. E' necessario rifondare il centrodestra». A meno di non volere ottenere, come ironizzavano ieri in Parlamento l'alfaniano Fabrizio Cicchitto e Francesco Storace, «il miglior risultato del Partito Repubblicano di Spadolini...».
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