CHIETI «Con Luigi sindaco potremo fare un bel lavoro insieme». Il ministro con delega ai beni culturali Dario Franceschini piomba in città per sostenere Luigi Febo, facendo arrabbiare il sindaco Di Primio che lo aveva invitato più volte, ma invano. Spalleggiato dal consigliere regionale del Pd Camillo D’Alessandro e da Febo, Franceschini fa capolino nel primo pomeriggio al museo nazionale di Villa Frigerj per un mini tour nei luoghi della cultura. Ad attenderlo una folta delegazione della consulta comunale delle associazioni, a partire da Mario D’Alessandro e Cinzia Di Vincenzo, e gli esponenti del centro sinistra locale con a capo Francesco Ricci e Chiara Zappalorto. A fare gli onori di casa, invece, c’erano Maria Ruggeri, direttrice di Villa Frigerj, Lucia Arbace, direttore del polo museale dell’Abruzzo che ha sede proprio a Villa Frigerj, Sandra Lapenna e Glauco Angeletti, entrambi funzionari della Soprintendenza.
LA VISITA A VILLA FRIGERJ. Abito scuro e modi garbati, Franceschini, una volta entrato negli spazi di Villa Frigerj, viene intercettato da Mario D’Alessandro che dona al ministro del Pd l’ultima edizione del periodico “La Voce dei Marrucini” e il libro che tratteggia la storia di Asinio Pollione. Dopo i ringraziamenti di rito Franceschini viene guidato tra i padiglioni di Villa Frigerj alla scoperta dei reperti archeologici di pregio in bella mostra nel museo cittadino. L’attenzione del ministro viene subito catturata dal Guerriero di Capestrano che svetta, fiero, nella prima sala a sinistra di Villa Frigerj. «E’ davvero bellissimo. Avevo visto una riproduzione- spiega - ma dal vivo è davvero tutta un’altra cosa». Prima di proseguire nella visita del museo nazionale Franceschini fotografa più volte il Guerriero simbolo d’Abruzzo. «Le foto mi serviranno per lanciare- anticipa il ministro sorridendo- un tweet promozionale». Il tempo di scattare una foto con il suo smartphone alla statua del Nettuno e Franceschini guadagna il secondo piano di Villa Frigerj per poi intrattenersi a colloquio con Febo. «Sto lavorando alacremente affinché il turismo internazionale non si fermi solo nelle capitali italiane dell’arte come Venezia, Roma e Firenze. L’Italia è tutta da scoprire- dice Franceschini- è ha tanti luoghi da valorizzare».
INVESTIMENTI PER CHIETI. Il ministro ha prospettato finanziamenti per il patrimonio culturale teatino. «Su Chieti si può fare un grande investimento di crescita. Villa Frigerj ha beneficiato di un contributo importante quattro anni fa ed ha bisogno di altri fondi mentre il parco archeologico della Civitella- sottolinea Franceschini- va riqualificato per poter accogliere eventi estivi fruibili anche per chi è sulla costa. I musei devono essere un traino per lo sviluppo di questa città e nel programma di Febo è tutto previsto».
L’ARRIVO DI D’ALFONSO. Il presidente della Regione piomba a Villa Frigerj proprio quando il ministro Franceschini aveva finito la sua visita ed era intento a firmare il registro delle presenze. Lo abbraccia e si fa fotografare con lui. «Questa foto- ironizza Luciano D’Alfonso- la utilizzerò per una futura campagna elettorale». A stretto giro Franceschini, D’Alfonso e Febo escono da Villa Frigerj e passeggiano in armonia nel vialetto alberato della villa comunale che fiancheggia il deposito comunale. Poi i saluti di rito con il ministro che compie un blitz anche al museo della Civitella in compagnia delle associazioni culturali della città. D’Alfonso, invece, chiama a rapporto i suoi sulla terrazza belvedere che si affaccia su via Ricci. «Ditemi come stanno andando le elezioni», chiede. «Che pensate?». Il fitto conciliabolo dura una manciata di minuti prima del rompete le righe. E Febo attacca: «Il Comune ha un debito con Chieti solidale pari a circa 2 milioni e 800 mila euro. Le promesse del sindaco Di Primio rimangono solo parole». E’ l’ultimo affondo elettorale del candidato sindaco del centrosinistra che torna a denunciare i ritardi con cui il Comune paga Chieti solidale. «Ritardi cronici che hanno gravi ripercussioni- tuona - sulla gestione dell’azienda».
IL COMIZIO E LA FESTA. Luigi Febo ha chiuso la sua campagna elettorale con un comizio, alle 19, in piazzale Marconi allo Scalo, ed una partecipata festa che ha animato fino a tarda sera l’ex pescheria di via Arniense. Domani si vota.