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Pescara, 11/05/2025
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Data: 24/06/2015
Testata giornalistica: Il Centro
«Fontari, opera devastante». Massimini e De Amicis: questa storia farà la fine della metro

L’AQUILA Dagli ambientalisti Alfonso De Amicis eTina Massimini riceviamo e pubblichiamo: «Mentre gli ambientalisti storici tacciono ecco che siamo costretti a ripetere concetti antichi ma mai abbastanza memorizzati.La questione del raddoppio della seggiovia sulle Fontari costituisce l’ennesima controversia tra pochezza e miseria del dibattito politico aquilano. Rilevante è l’utilizzo delle nuove tecnologie comunicative attraverso le quali, tramite Facebook, si stimolano i peggiori istinti, tra pettegolezzi e chiacchiericcio, evitando e impedendo un serio confronto argomentato. Il renzismo imperante è stato introiettato dai politici della provincia italica a tal punto da farne un uso strumentale e ricattatorio anche nei confronti di un tecnico scientifico del Parco Gran Sasso Monti della Laga ledendone la dignità di persona di lavoratrice pubblica denigrandone la professionalità ed il lavoro scientifico. Si rammenta che, di fronte ad una probabile infrazione europea, noi cittadini saremo costretti a pagarne il costo esattamente come sta avvenendo con le “quote latte”. E’ altresì evidente come la politica del Pd, che pretende di ergersi contro la demagogia ed il populismo imperanti, in realtà ne è essa stessa artefice e protagonista inseguendo presunti consensi sollecitando il ventre molle della popolazione. Da questo punto di vista il centro-destra ed il centro-sinistra rappresentano il “partito unico della nazione” – in questo caso anche la Cgil può esserne inclusa - in cui tutto viene condiviso (politiche sociali: sanità, pensioni, scuola pubblica, politiche monetarie, ecc.) salvo poi far finta di litigare nell’imminenza delle elezioni. Tanto è vero quanto sopra detto, che rispetto alle politiche sulla montagna, quale è la differenza tra centro destra e centro sinistra? Chi ha dilapidato le risorse del Centro Turistico Gran Sasso? Negli ultimi trent’anni entrambi gli schieramenti si sono alternati in modo equo nella mala gestione di questo Ente portandolo sull’orlo del fallimento e, come spesso accade, proporre soluzioni in cui l’artefice dell’infezione prescrive la ricetta. Lo stesso dicasi delle Fontari dove, esponenti di primo piano del Pci presero atto che anche la Valtur aveva declinato qualsiasi intervento di sviluppo basato sugli impianti sciistici della nostra montagna. Riproporre ancora ipotesi di imitazione del Trentino è stupido e antieconomico nonché devastante per un ambiente la cui biodiversità è unanimemente riconosciuta. In un certo senso l’attuale fiume di parole ci ricorda la vicenda della Metropolitana di Superficie e di come, mentre nel teatrino della provincia dell’Aquila il centro destra governava ed il centro sinistra fingeva di opporsi, molti aquilani avevano convintamente avversato quell’opera argomentando sulla sua inutilità e sul costo eccesivo e privo di logica. Il terremoto ha solo evidenziato le contraddizioni che erano già evidenti ma che soltanto i ciechi non hanno voluto vedere. Ci sia consentito di chiedere al Partito della Rifondazione Comunista: cosa vuole fare da grande? Continuare nella esasperata tattica del peggior “migliorismo” per cui le alleanze si giustificano in periferia mentre si disapprovano le politiche del Governo Renzi? Il partito Unico della Nazione impone le feroci politiche che la Troika pretende e le amministrazioni locali, comprese quelle del Pd, rappresentano un tassello significativo di complicità nell’applicarle. Perseverare nel sostegno a questa amministrazione solo nella logica della riduzione del danno è diabolico

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