Avezzano – Figli e figliastri nel piano industriale della società unica di trasporti (Tua), dove il “sacrificio del territorio marsicano”, denunciano le Rsa della Marsica, “viene offerto sottoforma di investimento in termini chilometrici, assunzioni di personale e risorse economiche nell’area della Sangritana, Lanciano/Vasto. Contro questa politica iniqua e distruttiva, considerata anche la procedura di raffreddamento conclusa negativamente con l’azienda alla presenza del Prefetto di L’Aquila, dichiariamo una prima azione di sciopero di 4 ore da attuarsi nei prossimi giorni”. Al via la stagione della lotta nella Marsica, quindi, dove le Rsa non ci stanno a restare all’angolo sul percorso di riorganizzazione della Tua che produrrà qui gli effetti più nefasti.
A dare il là alla mobilitazione le trattative spedite tra l’azienda e le segreterie regionali che hanno siglato l’intesa premiante per l’area Lanciano-Vasto, unite all’assordante silenzio calato sul versante Marsica dopo il summit ad Avezzano dove il sottosegretario alla Presidenza della Regione, Camillo D’Alessandro -insieme al direttore dell’esercizio Antonio Montanaro- promise all’affollata assemblea di sindaci, amministratori e sindacati un confronto sul piano industriale con la regia del consigliere regionale, Lorenzo Berardinetti, incaricato di distribuire le carte: “L’incontro, molto interessante”, affermano le Rsa, “è risultato assolutamente inutile, utilizzato dai politici come una semplice passerella, visto che a tutt’oggi, nonostante i precisi impegni assunti da una tra le più alte cariche del governo regionale, il piano regionale che penalizza in larghissima misura la Marsica, a favore di altri territori, rimane sconosciuto a tutti gli amministratori”. Quel mega vertice con impegno a recepire le istanze territoriali riporta alla mente un altro incontro tra la Marsica e la Regione, quando il territorio fu escluso dai fondi europei del 107.3c: allora fu D’Alfonso a correre nel Municipio di Avezzano promettendo un risarcimento con il progetto Marsica…. Intanto “la trattativa sul trasporto pubblico locale continua sui tavoli regionali”, aggiungono le Rsa della sede di Avezzano, “dove però il metro di misura adottato non è uguale per tutti.
Non intendiamo alzare steccati con posizioni di stampo campanilistico, è evidente però, che gli effetti negativi prodotti dai tagli previsti dal piano industriale, avranno un violento impatto negativo su una popolazione già toccata duramente dall’interminabile crisi economica e che ora subirà ulteriori disagi per il ridimensionamento di un servizio essenziale che dovrebbe essere garantito dalla costituzione italiana. Non si può continuare a vessare i cittadini con politiche di restrizione senza dare alcun segnale di discontinuità interna al “palazzo”. Senza dimenticare che la scure ha già colpito su questo territorio dove, tra il 2012 e il 2013, sono stati operati tagli per circa 287.000 Km: “oggi”, concludono le Rsa, “si propone un ulteriore taglio di 370.000 km contestualmente all’affidamento in sub concessione di altrettanti km, mentre il sacrificio del territorio marsicano viene offerto sottoforma di investimento in termini chilometrici, di assunzioni e di risorse economiche nell’area della Sangritana”. Chiosa che sembra quasi una chiamata in causa per i consiglieri regionali a difesa di un territorio che non sembra proprio nel cuore del governo D’Alfonso.