ATENE - La crisi greca si complica e rischia di avvitarsi. In un’Atene apparentemente tranquilla domenica sera è arrivata la notizia che tutti temevano. La decisione della Bce di non aumentare il limite di 89 miliardi di euro dei prestiti di emergenza (Ela) alle banche greche già sotto pressione da giorni ha fatto decidere il governo Tsipras per la chiusura di banche e Borsa per i prossimi sei giorni, come suggerito dal Consiglio per la stabilità finanziaria.
Mosse che potrebbero preludere a controlli sui capitali nei prossimi giorni, come avvenne nel 2013 a Cipro. All’epoca fu consentito di ritirare 300 euro al giorno: secondo alcune fonti ai greci verrà concesso di ritirare 60 euro al giorno.
Il premier greco Alexis Tsipras ha annunciato domenica sera, dopo un serrato vertice al ministero delle Finanze dei maggiori banchieri del paese e del governatore Yannis Stournaras, seguito da un consiglio dei ministri straordinario, che oggi le banche greche resteranno chiuse. Il primo ministro ha parlato al termine di una riunione dell’esecutivo mentre in piazza Syntagma si svolgeva in una tensione crescente una manifestazione dei sostenitori del “no” (oxi, in greco) al referendum previsto per il 5 luglio sulle proposte dei creditori. Le opposizioni, invece, hanno chiesto al governo di ritirare il referendum e di formare un governo di unità nazionale.
Il governo Tsipras ha fatto il punto della drammatica situazione: nel corso del fine settimana è stato stimato che 1,3 miliardi di euro sono stati ritirati dai bancomat greci. Era molto fondato il rischio di un assalto agli sportelli per oggi, tale da far fallire gli istituti di credito ellenici. «Faccio appello alla calma, ha detto Tsipras, i depositi sono al sicuro». Il premier ellenico ha aggiunto che né la Bce né altri ostacoleranno la decisione di indire un referendum. «La dignità del popolo greco risponderà al ricatto e all'ingiustizia inviando un messaggio di orgoglio e speranza a tutta l'Europa», ha twittato sempre Tsipras.
I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa». L’accusa è stata lanciata dal premier greco, che ha invitato la popolazione alla calma sottolineando che «i depositi dei greci sono al sicuro». La banca centrale ellenica, ha riferito ancora Tsipras, ha suggerito di chiudere Banche e Borsa nella giornata di oggi. «Anche il pagamento di stipendi e pensioni sarà garantito», ha scritto su Twitter il premier greco Alexis Tsipras, dopo aver assicurato che i conti correnti sono «al sicuro». E Tsipras ha accusato di questo la Bce. Ma né l'Eurotower né altri, ha aggiunto, «fermeranno il processo del referendum».