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Pescara, 05/11/2025
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30/06/2015
Il Messaggero
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Spese pazze nell’aeroporto fantasma. L’Aquila, per lo scalo mai partito a Preturo acquistati 45 mila rotoli di carta igienica Il presidente della commissione di controllo, Daniele: «Ci sono costi ingiustificabili». |
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L’AQUILA Altro che dieci piani di morbidezza, come recitava una vecchia pubblicità. Nelle fatture prodotte per rendicontare le spese di start-up di Xpress figurano anche quelle relative a 45 mila pezzi di carta igienica. Rotoli e rotoli di carta di cui hanno potuto fruire solo 7 passeggeri, per un aeroporto ormai chiuso. In molti si sono chiesti dove saranno stoccati. Il singolare ordinativo è emerso durante la seduta della commissione di garanzia e Controllo dedicata ieri alla vicenda spinosa dell’aeroporto dei parchi. Il gestore dello scalo, la Xpress sembra aver avuto molto a cuore l’igiene personale dei propri dipendenti e dei passeggeri, mai arrivati, visto che fra le fatture spuntano anche quelle per il rimborso dell’acquisto dei prodotti per la pulizia per svariate centinaia di migliaia di euro. «Alcune spese sembrano davvero pazze – ha riferito il presidente della V commissione, Raffaele Daniele – c’è perfino il rimborso per la certificazione Iso 9001, della quale la società avrebbe dovuto dotarsi a priori per svolgere la sua attività. Ci sono inoltre le spese del personale, i prodotti per la pulizia; poste che non c’entrano con l’avviamento». Le opposizioni sono tornate alla carica per chiedere la revoca della convenzione con il gestore dello scalo che dovrebbe essere operata d’ufficio alla luce della mancanza di certificazione da parte di Enac e Enav. Fra le altre carenze della Xpress, il presidente ha sottolineato la mancanza del deposito della relazione che la società avrebbe dovuto presentare annualmente entro il 15 marzo; l’assenza di una polizza fedejussoria e della nomina di un comitato etico. Di qui l’ultimatum al Comune: entro 20 giorni la Xpress deve sanare le irregolarità rilevate. Inoltre è stato chiesto un parere al segretario generale affinché stabilisca quali sono le spese sostenute da Xpress che possono essere considerate come start-up e quali sono incongrue. A partire dai rotoli di carta igienica. «A fronte di questa situazione nebulosa – ha aggiunto il presidente Daniele – il 15 giugno scorso il Comune ha accreditato a Xpress altri 96 mila euro per lo start-up che sommati ai 588 mila precedenti e ai diecimila per il volo inaugurale, fanno 600 mila euro tondi tondi». L’aeroporto, naturalmente, è inattivo.
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