Risale al 2 gennaio scorso la prima richiesta scritta di chiarimenti in merito alla "gestione economica della Gtm" a firma di Cgil, Cisal e Ugl Trasporti all'indirizzo della Regione Abruzzo: dopo 6 mesi di silenzio e alla vigilia dell'atto costituitivo di TUA (trasporto unico urbano) i sindacati tornano ad incalzare la politica regionale chiedendo lumi, garanzie e certezze. Sulla specifica "vicenda Gtm" c'è in ballo anche un doppio esposto, anch'esso sindacale, dal 29 maggio scorso sui tavoli di Procura e Corte dei Conti:" Abbiamo chiesto - ci spiega Rolandi della FiltCgil - che venga verificata la regolarità di talune procedure, adottate dai vertici della Gtm, che hanno sortito l'effetto di far spendere centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici in uno scenario, perlatro, di evidente crisi del settore trasporti". Ad oggi, tuttavia, la questione sembra essere anche un'altra: "Che rischio corre la neonata TUA di essere la somma di poltrone, stipendi e soprattutto criticità ereditate dalle tre aziende regionali che vi sono confluite, ossia Arpa, Gtm e Sangritana - si e ci domanda Rolandi - se la Regione Abruzzo non fa chiarezza su nomi e ruoli?". E se la speranza che venga "certificata la gestione all'insegna delle spese folli" che secondo i sindacati la Gtm porterebbe avanti dal 2008 è tutta riposta nell'esposto inviato a Corte dei Conti e Procura, Cgil, Cisal e Ugl incalzano D'Alfonso, D'Alessandro, e con essi tutti i dirigenti regionali del settore trasporto, affinchè " anche la politica faccia la sua doverosa parte ad esempio impedendo gestioni allegre e disinvolte del danaro pubblico".