ABRUZZO. La nuova azienda unica di trasporti è realtà ma sullo sfondo contestazioni e qualche dubbio di troppo. Mancano gli ultimi atti formali rinviati di qualche girono per meglio meditarli e dunque le decisioni che dovevano essere prese ieri,. 1 luglio, al momento sono rimandate.
Mentre riprende la trattativa sui contratti e si decide il management della Tua con il presidente Arpa, Luciano D’Amico, che dovrebbe dare la disponibilità a restare presidente, il Faisa Cisal (Federazione Autonoma Italiana sindacale autoferrotranvieri) ha scritto martedì scorso una lettera al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, al sottosegretario Camillo D’Alessandro e al presidente dell’Arpa per evidenziare «le pesanti anomalie» nella gestione del Personale amministrativo della Società unica di trasporti e chiedere di fare chiarezza rispetto al tema delle eccedenze.
A proposito pare che comunque, nonostante le tre società stiano per essere cancellate e che opportunità vorrebbe ci si attenga solo alla “normale amministrazione”, invece ci sono stati alcuni movimenti in atto e disposizioni (anche tramite ordine di servizio) per mettere al sicuro personale e dirigenti in scadenza che potrebbero così salvarsi ed essere risucchiati nella nuova azienda unica.
Ed il nuovo organico e il piano di efficientamento con le relative eccedenze richiesto ormai da mesi non è stato portato a conoscenza delle parti sociali che avrebbero voluto vedere e valutare come vengono spesi i soldi pubblici. Ma non sono stati accontentati. Così è da mesi che reiterano quesiti più o meno simili. E le risposte non sempre arrivano.
Ma la Faisa insiste anche perché ha riscontrato l’assegnazione dell’organico alle aree dirigenziali «che hanno scelto le risorse», spiega Luciano Lizzi, «sulla base di criteri che non conosciamo e lasciando invariato il numero delle persone nonostante lo snellimento delle procedure, l’acquisizione di software ed ottimizzatori all’avanguardia». Si poteva fare diversamente?
Il sindacato ha inoltre riscontrato la produzione di una elevata mole di straordinari in diverse aree delle tre società confluite in Tua, probabilmente dovute a carenze di organico in alcuni settori amministrativi ed esuberi in altre.
«Riscontriamo che un numero imprecisato di dipendenti continua a costruirsi il salario attraverso l’uso di trasferte, straordinari ed emolumenti aggiuntivi non concordati», sostiene Lizzi. Dunque si preferisce continuare a pagare straordinari pur di non ricollocare il personale amministrativo nelle aree con carenza.
«Nonostante la disponibilità offerta di discutere», insiste il sindacato nella missiva inviata a D’Alfonso e gli altri, «la dirigenza si chiude a riccio solo ed esclusivamente per gli Interessi legati all’organico amministrativo eludendo, di fatto, ogni richiesta delle organizzazioni sindacali e ribattendo con continue circolari per il mantenimento dei piccoli feudi creati nel tempo».
Ma intorno a Tua e alle tre società che di fatto andranno a comporla ci sono decine di quesiti più o meno aperti, alcuni hanno già ricevuto risposte che talvolta non convincono. Come gli interrogativi che dieci giorni fa la Filt Cgil ha avanzato presso gli uffici della Regione davanti al presidente della Tua, D’Amico, e di Fas, Pasquale Di Nardo, in occasione del confronto sul contratto aziendale applicabile all’azienda unica di trasporto regionale.
D’Alessandro si è dichiarato possibilista in merito alla rivisitazione dei tagli ai servizi oggetto di sovrapposizione. I sindacati hanno chiesto ulteriori chiarimenti. Così come si è chiesta conferma rispetto alla possibile incorporazione di Ama in Tua, come auspicato dal sindaco Massimo Cialente.
L’incorporazione potrebbe avvenire entro l’autunno di quest’anno. Ma in queste settimane dubbi ci sono anche in merito alle risorse destinate al Fondo regionale dei trasporti per il 2015. I sindacati vogliono conoscere il reale stanziamento previsto in bilancio regionale. Secondo l’associazione datoriale Asstra la Regione dovrebbe fare i conti con un taglio di risorse pari a 12 milioni di euro. Così come si chiede una discussione sul contratto aziendale. I sindacati sono netti e chiedono una discussione sul piano industriale per limitare o comunque ridurre le ricadute negative sui lavoratori. E si pretendono criteri di equità per i 1600 lavoratori di Tua, senza penalizzazioni verso un determinato settore, verso una determinata azienda o verso un determinato territorio. Impresa impossibile?
E c’è poi il capitolo nuovi assunti.
I sindacati hanno scoperto assunzioni di personale a tempo determinato disposte nei giorni scorsi dalla Sangritana e contestano la poca chiarezza e la scarsa trasparenza con la quale si è operato, tra l’altro a ridosso nella nascita di Tua.
Il problema centrale ruoterebbe intorno al fatto che Sangritana continua a deliberare operazioni e provvedimenti che vanno oltre la ordinaria amministrazione e senza informare le sigle sindacali che da un mese stanno discutendo con aziende e Regione di contratto aziendale, di pianta organica e piano industriale.
Da qui la richiesta ufficiale di conoscere i provvedimenti deliberati dalla Sangritana, i criteri e le modalità di assunzioni. La società da parte sua ha spiegato che a fronte dell’aumento di 300 mila chilometri di Tpl e all’aumento di servizi di trasporto ha avuto necessità di personale aggiuntivo. Dopo aver cercato tra le maestranze interne con scarsi risultati si è rivolta ad una agenzia esterna, con buona pace dei sindacati che, assicura Sangritana «abbiamo avvertito in tempo reale».