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Pescara, 05/11/2025
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Data: 03/07/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Chiodi sveglia Brucchi: «Cambia rotta» L’ex governatore bacchetta il successore in Comune «Più autorevolezza, troppi vincoli di piccolo cabotaggio».

"Non basta un mero rimpasto di Giunta per recuperare fiducia e credibilità nei confronti dell'opinione pubblica". L'ex governatore ed ex sindaco di Teramo Gianni Chiodi suona la sveglia al suo successore, Maurizio Brucchi e rivela un retroscena finora rimasto inedito: circa un mese fa Chiodi aveva invitato a casa sua per un incontro politico lo stesso Brucchi insieme a tutti gli altri rappresentanti delle correnti, Paolo Gatti, Paolo Tancredi, Mauro Di Dalmazio e Dodo Di Sabatino. "Avvertivo - racconta Chiodi - che c'erano dei problemi, ho espresso le mie perplessità, ma poi non ci sono stati altri incontri", racconta Chiodi. Alla luce dei fatti, il tentativo di mediazione non ha sortito effetti.
SIRENA PIU’ CHE CAMPANELLOLe dichiarazioni dell’ex governatore sembrano un sirena più che un campanello di allarme, in un momento in cui il centrodestra sembra sfilacciarsi anche a livello regionale. Chiodi torna a parlare pubblicamente dopo un lungo silenzio "mi sono preso un anno sabbatico dopo 10 anni di amministrazione", precisa, e lo fa al sito certastampa.it e al Messaggero, annunciando un impegno più diretto nelle questioni teramane, soprattutto in vista del rimpasto di giunta che ci sarà a settembre. L'ex governatore sottolinea come gli effetti della perdita di centralità regionale per Teramo siano devastanti. "I lavori per la riqualificazione dei Corsi - aggiunge Chiodi - sono stati finanziati da noi, adesso la distribuzione dei fondi Fas è a dir poco discutibile". Chiodi spiega che a Teramo servirebbe una "svolta radicale dal punto di vista politico e amministrativo ma anche sul fronte di nuove collaborazioni politiche per recuperare autorevolezza nei confronti dell'opinione pubblica e fiducia in maggioranza. Ci sono ancora 4 anni di tempo per ritrovare un feeling con la città, se ci si continua a trascinare così forse qualcuno potrebbe trarne giovamento personale, ma per la maggior parte non sarà così". Chiodi si sente di dover intervenire per evitare il disfacimento del gruppo formatosi nel 1990, che ha dato vita al cosiddetto Modello Teramo di cui oggi rimangono macerie- in Regione - e un governo comunale in balia però dei mal di pancia. "Il mio monito è per tutti, non solo per il sindaco Maurizio Brucchi - aggiunge Chiodi - ognuno sembra legato a vincoli di piccolo cabotaggio". Male antico. Chiodi rivela anche di aver dato dei consigli a Brucchi nel momento della scelta della sua giunta ma, a quanto pare, le sue indicazioni non sono state seguite. "La verifica di giunta - argomenta Chiodi - è solo una delle questioni nel quadro più generale, non servono palliativi". Il messaggio è chiaro. Cosa diranno Brucchi e i malmostosi della maggioranza? Da un lato si parla di rilancio dell'azione amministrativa con un documento programmatico che il sindaco ha consegnato ai suoi e che andrà discusso, dall'altro, però, ci sono delle lotte intestine, che come ha rilevato anche Chiodi, si manifestano con veleni e chiacchiericci "sotto i portici" o nelle nuove agorà virtuali dei social network.

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