L’AQUILA “Oh, c'ho ’na bomba per te, puoi agire immediatamente”. Dall'altra parte: “evvai”. E ancora: “allora, allora praticamente è cosa certa che (...) Legnini...”. Gianfranco Marrocchi e Marco Minnucci, avevano messo nel mirino per una estorsione anche Giovanni Legnini, vice Presidente del Csm non essendo riusciti a portare a compimento quella a danno della senatrice aquilana del Pd, Stefania Pezzopane.
E' quanto scrivono gli agenti della Digos sezione antiterrorismo dell'Aquila diretti da Giuseppina Terenzi nell'informtiva ora in mano alla Direzione distrettuale antimafia, sfociata nei giorni scorsi nella conclusione dell' indagine preliminare a carico di quattro persone, secondo l'accusa organizzatori di un'estorsione anche nei riguardi dell'ex Governatore della Regione, Gianni Chiodi.
I due presunti estortori avendo avuto notizia di problemi che affliggevano una persona vicina al vice presidente del Csm, cercano di carpire il maggior numero di informazioni per poi spingere lo stesso Legnini a sborsare del denaro per evitare possibili danni alla sua immagine. Il Minnucci dice al telefono “Vorrei fa l'estorsione su Legnini, cioè praticamente dirgli guarda c'è un giornalista che sta per fare uscire questa storia... quindi io la solita tecnica de io posso fermalo però mi servono dei soldi, beh la stessa cosa che poi invece quella cretina della Pezzopane ha cambiato, ha cambiato parere..”.
«TU C’HAI ’NA FOTO»
La 'solita tecnica' sostene l'accusa (rappresentata dal procuratore capo Fausto Cardella e dal pm Antonietta Picardi) utilizzata appunto su Chiodi e la senatrice Pezzopane. Sempre secondo la ricostruzione fatta dagli agenti della Digos, i due si accordano per partire con l'estorsione, appena riescono ad avere il nome della persona vicina a Legnini. “Tu c'hai ’na foto (...), io te lo dico perchè io conosco questo settore”, dice al telefono Marrocchi al Minnucci. “Come fa di nome (...), oppure si mette sotto altro nome su Facebook o altre parti?”. “Non lo so – replica Minnucci – guarda, conosco la cugina capito? Conosco la cugina, Appena so tutto partiamo”. Marrocchi replica: “Mo’ lui (Legnini ndr) sta in un ruolo difficile, particolare, quindi secondo me è la volta buona che può, si può allargare lui, può pagare”.
LA DIFESA DI ONESTA
Intanto alcuni legali degli indagati hanno già consegnato delle memorie difensive. Come l’avvocato del Foro dell'Aquila, Angela Maria Marinangeli, legale di Raimondo Onesta, che spiega: "Per quanto riguarda la sua posizione, ho depositato una serie di telefonate e messaggi tramite telefono cellulare nei quali si evince come il mio assistito e l'ex governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi si conoscevano da tempo tutto. Ciò esclude qualsiasi coinvolgimento del mio cliente rispetto ai fatti contestati”. Secondo il legale Onesta avrebbe fatto da “spia” avvertendo Chiodi proprio in ragione dei buoni rapporti, delle intenzioni degli indagati Marrocchi e Volpe (quest'ultimo regista) di realizzare un film “hard” sulla relazione con l'ex consigliera regionale alla Parità, Marinelli.