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Pescara, 05/11/2025
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Data: 05/07/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Staffetta al vertice per Tua. Trasporto pubblico regionale, D’Amico resta fino al 2016 poi cederà il posto a De Laurentiis Il consigliere Rai ora entra nel Cda: dietro l’angolo l’incarico che ha già ricoperto per sette anni. Nuova governance per il colosso regionale da 1600 dipendenti. Niente stipendio per il rettore: «Prepensioneremo senza mobilità»

CHIETI Luciano D'Amico, rettore dell'Università di Teramo, è stato eletto alla presidente di Tua, la società regionale di trasporto pubblico nata dalla fusione di Arpa, Gtm e Sangritana. Con lui (60 mila euro di stipendio a cui rinuncerà) ieri l'assemblea ha eletto tre consiglieri (14 mila euro di indennità a testa): Rodolfo De Laurentiis già presidente per sette anni di Arpa spa e consigliere d’amministrazione Rai, gli ingegneri Gianni Di Vito, 61 anni di Lanciano, ed Evelina D'Avolio, 28 anni di Collarmele (si è laureata con una tesi sulla Pescara- Roma). L'assemblea ha approvato anche il bilancio consolidato che chiude con un risultato operativo positivo: dopo cinque anni con il segno meno l'attivo è di 819,218 euro. Resta la perdita di bilancio di 12,5 milioni di euro. Il presidente della Regione (azionista di maggioranza) D'Alfonso, che ha presieduto l'assemblea insieme al sottosegretario D'Alessandro, ha annunciato che le indennità dei componenti del nuovo Cda di Tua saranno abbattute del 10% rispetto a prima e D'Amico ha riconfermato che rinuncerà ai 60mila euro della sua indennità. Così, complessivamente, i costi della politica nell'operazione Tua vengono ridotti di oltre 300 mila euro l'anno. Cosa farà Tua, quali ambizioni ha? «Tua è una delle poche aziende di trasporto pubblico locale che ha una divisione ferro: l'ambizione vera - sottolinea D'Amico - è realizzare e sviluppare ancora di più il trasporto su ferro dell'Abruzzo: abbiamo Sevel, Honda il distretto della pasta di Fara San Martino, Pilkington, Denso. C'è un cuore industriale che ha bisogno di una rete logistica efficiente. Su gomma, la soluzione trovata fino ad ora si può fare, ma farla su ferro-merci significherebbe traghettare l'Abruzzo produttivo nel cuore dell'Europa».
IL RIPENSAMENTO E lei, prof. D'Amico, che 2 mesi fa era dato in uscita? «Bisogna completare la fusione in essere e cambiare adesso, in corsa, la figura del presidente, indipendentemente da me, sarebbe stato un motivo probabilmente di rallentamento. Questo è il motivo per cui pur avendo manifestato la opportunità di tornare a dedicarmi a tempo pieno all'università, mi è sembrato ancora più opportuno rinnovare la disponibilità per il completamento dell'operazione tant'è che le nomine sono state fatte per un anno». Quindi fra un anno potrebbe non essere più il presidente? «Si, direi di sì». Il nome del successore è pronto: Rodolfo De Laurentiis che in autunno decadrà dal secondo mandato nel Cda della Rai mentre a fine 2016 chiuderà l’esperienza come presidente nazionale di Confindustria radio televisione. Non rinuncerà all’indennità di carica, dice. «Intanto faccio il consigliere e voglio leggere le carte. Poi chi lavora deve essere pagato; chi lavora male deve essere mandato a casa». Attenzione perchè ora vanno coperte altre due caselle: la direzione (carica da 130 mila euro) e la vice direzione generale. L’abruzzese Barbara Morgante, alto dirigente di Rfi, è in pole position. E i dipendenti? «Stiano tranquilli - assicura D'Amico. Pur avendo esuberi potenziali ci sarà un piano di prepensionamenti senza mandare in mobilità nessuno. Rallenteremo senza bloccare il turn over. Ai dipendenti chiediamo di aumentare la produttività e meno saremo costretti a rivedere i trattamenti economici che speriamo di non dover toccare».

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