ROMA Decreto convertito. Con il via libera ieri anche del Senato (145 sì, 97 no e un astenuto), il provvedimento emanato dal governo per far fronte alla sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale il blocco della perequazione automatica delle pensioni (il meccanismo che adegua le pensione al costo della vita), è legge. Il primo agosto quindi circa tre milioni e 700.000 pensionati riceveranno, oltre al normale assegno pensionistico, anche l’una tantum con gli arretrati a compensazione del blocco dell’indicizzazione deciso con il salva-Italia dal governo Monti nel pieno della tempesta speculativa e finanziaria che si stava abbattendo sui conti pubblici italiani. Il blocco riguardò tutti gli assegni superiori a 1.443 euro (oltre tre volte il minimo). Comeè noto, dopo la pronuncia della Consulta a fine aprile, il governoRenzi è corso ai ripari prevedendo una restituzione parziale con quote variabili a seconda della pensione percepita. A fronte degli oltre 17miliardi di euro occorrenti per una restituzione totale, è riuscito così a limitare l’esborso a poco più di due miliardi. Una manovra indispensabile per non affossare i conti pubblici, ma che lo ha esposto a forti critiche da parte dell’opposizione che ancora ieri ha parlato di «elemosina» e «rapina ». Tra le altre misure del decreto legge, è previsto l'incremento di risorse (un miliardo e 20 milioni di euro che si aggiungono ai 700 già stanziati), per gli ammortizzatori sociali in deroga. Altri 290 milioni sono andati a incrementare le risorse a disposizione dei contratti di solidarietà.
I BENEFICIARI Per una vasta platea di pensionati il primo agosto, quindi, sarà un giorno “ricco”: l’assegno pensionistico sarà infatti aumentato dell’una tantum per gli arretrati dovuti alla mancata rivalutazione. La buona notizia non riguarda tutti, però. Non riceveranno nessun rimborso le pensioni che superano sei volte il trattamentominimo Inps. E nemmeno quelle che nel 2012 erano fino a 1.443 euro lordi al mese (non interessate dal blocco). Anche per le altre, comunque, le una tantum non saranno uguali. Secondo quanto ha reso noto l’Inps con una recente circolare, si va da un rimborso di 796,27 euro per le pensioni intorno ai 1.500 euro a poco più di 270 euro per le pensioni vicine alla soglia massima per la rivalutazione (2.850 euro lordi mensili, ovvero 5 volte il trattamentominimo Inps). La legge prevede anche l’applicazione di coefficienti diversi per gli anni 2012-2013 che di fatto cambiano ilminimo Inps.
GLI EREDI Cosicchè le pensioni che nel 2012-2013 non furono rivalutate perché di poco superiori a tre volte il minimo, ora non solo saranno ovviamente reintegrate, ma con una percentuale del 100% fino a concorrenza del nuovo tetto. Gli assegni compresi fra tre e quattro volte il minimo, invece, avranno un adeguamento pari al 40%, che scende al 20% per la fascia compresa tra 4 e 5 volte, e al 10% per gli assegni di importo superiore a 5 volte il minimo ma inferiori a 6. Per il biennio 2014 e 2015 invece la rivalutazione sarà pari al 20%. Poi a decorrere dall' anno 2016, sarà al 50%. L’una tantum, che spetterà anche agli eredi, sarà sottoposta alla più favorevole tassazione separata