L’AQUILA Un piano industriale che penalizza le zone interne dell’Abruzzo e in particolare la provincia dell’Aquila, fino a far rischiare la “desertificazione dei servizi”. Bocciato senza appello, da Filt-Cgil e Ugl, il progetto di Tua, la neonata azienda unica del trasporto pubblico regionale: i due sindacati hanno proclamato un’intera giornata di sciopero per il prossimo 7 agosto, che sarà preceduta martedì da 4 ore di protesta unitarie nel distretto di Avezzano. Le scelte strategiche volte a eliminare la sovrapposizione tra le corse su gomma e quelle su ferro si sono rivelate, nelle intenzioni di Tua, una “mazzata” per il trasporto pubblico dell’Abruzzo interno, dove vengono eliminati oltre 700mila chilometri, ma senza la copertura adeguata del servizio ferroviario. Sotto accusa anche la Regione, che taglia 10 milioni dal fondo trasporto, provocando 144 esuberi tra gli autisti dei mezzi pubblici. E che disattende una legge specifica, che prevedeva l’estensione del biglietto unico, al costo di 1,10 a tutto il territorio regionale: da dieci anni ne beneficia solo l’area metropolitana Chieti-Pescara e in via sperimentale sarà attivato nella zona di Lanciano. Ad annunciare le manifestazioni di protesta sono stati il segretario della Filt-Cgil Domenico Fontana e il segretario Ugl Guido Pignanacci, che criticano anche le subconcessioni ai privati di oltre 1 milione e 644mila chilometri: «Nel complesso si tratta di strategie che, a nostro avviso, aprono la strada alla privatizzazione dei trasporti. E che vanno a colpire in maniera pesantissima le aree interne: proprio quelle che, stando alle indicazioni del governo, dovrebbero invece godere di maggiore attenzione».
Nel dettaglio, la riorganizzazione del servizio impostata da Tua, «dove tra l’altro sono stati riconfermati tutti i dirigenti di Arpa», va a sopprimere corse su gomma per 700mila chilometri, distribuiti soprattutto fra la Valle Subequana, la Marsica e la Valle Roveto, dove notoriamente il servizio su ferro è carente e inadeguato, senza alcuna concertazione con Trenitalia. Emblematico il caso della corsa Tornimparte-L’Aquila, dove viene previsto uno scalo a Sassa, l’utilizzo per un tratto del treno e poi nuovamente il ricorso al bus: tre biglietti e un’ora per fare 10 chilometri. Ben diversa la situazione sulla costa: un cittadino di Chieti può arrivare a Montesilvano pagando solo il biglietto unico di 1,10 euro. «E c’è la corsa Lanciano-Aqualand del Vasto, che pare fatta su misura per servire Ikea e Megalò». Se verrà attuato il nuovo piano, «i pendolari della Avezzano-Roma», hanno concluso Cgil e Ugl, "si troveranno costretti a pagare 120 euro a settimana, a fronte dell’attuale abbonamento di 150 euro al mese.