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Data: 21/07/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Atac, la lobby dei macchinisti: in 50 a rischio licenziamento. Inchiesta interna sullo sciopero bianco: sono partite altre lettere di contestazione. L’accusa è di interruzione di pubblico servizio per aver manomesso le motrici.

Sale a 50 il numero di macchinisti messi ufficialmente sotto accusa dall’Atac per i disagi in metropolitana causati dallo sciopero bianco dei conducenti. Lunedì scorso l’azienda ha aperto un procedimento disciplinare contro 10 dipendenti, ieri invece dall’ufficio Personale sono partite altre 40 lettere di contestazione L’accusa per tutti i macchinisti è di interruzione di pubblico servizio, un’ipotesi che, se confermata senza attenuanti, potrebbe portare anche al licenziamento.
I DISAGI
Anche ieri i disagi sulla linea A, B e sulla Roma-Lido sono proseguiti, anche se con qualche miglioramento rispetto al caos dei giorni scorsi. Sulla prima linea per tutto il giorno si sono registrati «ritardi», ha fatto sapere l’azienda. A circolare erano appena 12 treni su 26.
30
i minuti di attesa
per i passeggeri
della ferrovia Roma-Lido
«Forti ritardi» invece sui binari della B, dove un convoglio è rimasto bloccato per diversi minuti alla stazione Cavour per permettere il soccorso a un passeggero colto da malore.
Le corse urbane sono state soppresse sulla ferrovia Roma-Viterbo, mentre per quanto riguarda la Roma-Lido la frequenza è stata di 30 minuti di mattina e di circa 20-25 minuti in serata.
IL MONITORAGGIO
L’inchiesta interna avviata dall’azienda ha accertato che i rallentamenti delle corse sono causati dal numero abnorme di treni che in questi giorni vengono dichiarati guasti dai macchinisti durante le manovre di prova. Non è un caso se a partire dal 1 luglio - quando per i conducenti è entrato in vigore il primo step della riforma, che prevede l’obbligo di timbrare il cartellino con il badge elettronico - i convogli «scartati» per malfunzionamenti sono triplicati rispetto a quelli mandati in rimessa nel mese di giugno. Addirittura quadruplicati rispetto alle prime tre settimane di luglio 2014. Un’anomalia clamorosa, che gli ispettori aziendali collegano alla volontà dei conducenti di mettere in atto una sorta di “sciopero bianco” per costringere Atac a ritirare la riforma del contratto, che ha cancellato anche tanti bonus che prima finivano in busta paga in automatico e che ora invece saranno legati alla produttività.
Dopo avere trovato l’intesa con i sindacati confederali sul nuovo contratto decentrato dei dipendenti, Atac però ha scelto la linea dura per punire chi protesta in modo irregolare, a danno degli utenti. E 50 macchinisti su 300 se la vedranno con la Commissione disciplinare.
LA PROTESTA
La serrata però continua. Lunedì è in programma l’ennesimo sciopero. La protesta, di 24 ore con le consuete fasce di garanzia, è stata indetta da due sindacati, Ugl e Orsa, che non hanno firmato l’accordo. Il 27 luglio dunque, tra le 8,30 e le 17 e poi dalle 20 a fine servizio saranno a rischio le corse di bus, filobus, tram, metropolitane e delle ferrovie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Nord. «Possibili ripercussioni - fanno sapere dall’Atac - anche sul servizio delle navette bus MA1 e MA2, che dalle 21.30 sostituiscono la metro A, e possibili disagi anche sul servizio notturno».
Sempre lunedì prossimo i sindacati confederali, l'Ugl e la Faisa Cisal hanno proclamato uno sciopero anche sui bus della Roma Tpl, che servono le aree più periferiche della città. In questo caso l'agitazione sarà di 4 ore, dalle 8,30 alle 12,30. Gli scioperi non interesseranno invece il servizio di bus extraurbani gestito dalla Cotral né quello delle ferrovie Trenitalia.

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