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Pescara, 07/07/2025
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Data: 29/07/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Troppe malattie sospette, macchinisti sotto inchiesta

C'è chi ha denunciato malattie articolari. Chi disturbi alla schiena, o al cuore. Una serie di sciatalgie e lombalgie croniche. Sono decine ogni anno gli autisti Atac che segnalano all'Inail malattie di servizio. E altrettante le denunce girate in procura dagli uffici competenti dell'Inail per chiedere accertamenti e la rimozione del rischio che ha provocato la malattia professionale. Troppi casi, ormai sospetti, su cui ora a piazzale Clodio è stato deciso di scavare. Perché l'impennata, registrata negli ultimi mesi, più di 20 casi da gennaio, potrebbe nascondere dei falsi avallati da medici compiacenti o essere il segnale inequivocabile dello sfacelo dei mezzi pubblici, tanto fatiscenti da compromettere lo stato di salute di chi li guida. Per accertarlo il sostituto procuratore Maria Bice Barborini ha aperto un fascicolo e delegato le indagini agli ispettori della Asl. Saranno acquisite le cartelle cliniche, i carteggi Inail e le relazioni di servizio. Il magistrato ha chiesto di schedare le vetture usate dai lavoratori indennizzati. A insospettire un particolare: l'impennata è stata registrata dopo l'approvazione del piano industriale che ha previsto per gli autisti l'aumento delle ore medie settimanali di guida da 32 a 36. «Per rispetto del contratto nazionale», era stata la giustificazione dei vertici Atac, ora al centro di un braccio di ferro con l'amministrazione comunale che ha portato il sindaco ad azzerare il cda Atac e a chiedere le dimissioni dell'assessore ai Trasporti Improta vista la catena di scioperi, ritardi registrati su bus e metro, e l'esasperazione dei passeggeri.
Resta aperta l'inchiesta sullo sciopero selvaggio del 17 aprile quando scattò la serrata sulla linea A che creò un caos. Decine di passeggeri inferociti assalirono il macchinista che, fatto partire l'ultimo treno in fascia di garanzia dalla stazione Anagnina, fece improvvisamente scendere tutti a Cinecittà, scatenando la sommossa. Il sostituto procuratore Alberto Galanti che procede con l'ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio ha disposto l'ordine di acquisizione delle conclusioni della commissione d'inchiesta interna per decidere se procedere o meno alle prime iscrizioni nel registro degli indagati. L'inchiesta di Atac nel frattempo è approdata ai provvedimenti disciplinari. A piazzale Clodio c'è una terza inchiesta sui conducenti: aperto un altro fascicolo sullo sciopero bianco.

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