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Pescara, 08/05/2025
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Data: 08/08/2015
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Trasporti: sciopero dei mezzi pubblici, «Adesione quasi totale, siamo al 90%». D'Alessandro: «Sciopero inutile, tutti i problemi sono ancora lì»

PESCARA - "Quasi totale", secondo i sindacati, l'adesione allo sciopero del trasporto pubblico locale abruzzese che, stando alle stime della Filt-Cgil, ha sfiorato quota 90% in mattinata.

Filt-Cgil e Ugl Trasporti hanno proclamato 24 ore di sciopero, mentre contestualmente, in mattinata, si è svolto lo sciopero di 4 ore indetto da Fit-Cisl, Uilt-Uil e Faisa-Cisal.

I lavoratori incroceranno nuovamente le braccia nel pomeriggio, al termine della fascia oraria di garanzia.

Nell'ambito della protesta, Filt-Cgil e Ugl Trasporti hanno presidiato la sede della Regione Abruzzo, a Pescara.

"Non siamo stati ricevuto da nessuno - dicono i sindacati - ma ci piacerebbe incontrare al più presto il governatore D'Alfonso, che detiene la delega ai Trasporti. In ogni caso la risposta allo sciopero è stata fortissima".

Tra le motivazioni dello sciopero vi sono la drastica riduzione delle risorse regionali destinate al settore, l'eliminazione di servizi essenziali con gravi ricadute per le aree interne, la mancata realizzazione del biglietto unico regionale e del sistema tariffario intermodale.

E ancora, la volontà regionale di procedere verso una graduale privatizzazione del settore e difficoltà nella realizzazione dell'azienda unica regionale Tua.

D’ALESSANDRO: “SCIOPERO INUTILE, I PROBLEMI SONO ANCORA LI’”

“Ora auspichiamo intese, lo sciopero non serve a nulla, la Regione non è controparte dei lavoratori e dei territori, stiamo risolvendo i guasti del passato, tutti hanno responsabilità, compresi i sindacati. È sicuro che c’è stato lo sciopero, è certo che i problemi che c’erano, dopo lo sciopero, sono tutti rimasti lì intatti”.

Lo scrive Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla Giunta regionale con delega ai Trasporti.

“Lo sciopero dovrebbe essere un fatto eccezionale, ma si è trasformato in una resa di conti tra sindacati. Una competizione per le tessere, un gioco tra sigle, in un pericoloso vortice di chi fa ‘più uno’ incuranti del rischio di implosione - spiega - Nessuno sta tagliando servizi essenziali, ma con noi gli autobus non viaggeranno più vuoti, né ci saranno più inutili sovrapposizioni. Abbiamo tagliato dirigenti e organi statutari, dimezzati nel numero e nei costi, ora stiamo affrontando la nuova riorganizzazione del lavoro”.

“In altre parti d’Italia la furbizia delle posizioni ha portato alla svendita delle società pubbliche; noi lo abbiamo evitato, scongiurando il fallimento di Arpa subito e di Gtm e Sangritana a breve - conclude D’Alessandro - Abbiamo salvato 1.600 posti di lavoro nonostante le minori risorse a disposizione e l’indebitamento proveniente dal passato”.

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