Il “processo” alla questione del mare inquinato di Pescara era iniziato a metà mattinata all’Emiciclo dell’Aquila nella riunione della commissione di vigilanza presieduta dal consigliere regionale Mauro Febbo. Riunione alla quale il sindaco Alessandrini non si è presentato perché impegnato nel consiglio comunale della mattina, da qui il rinvio della sua audizione al 23 settembre. In quell’occasione si parlerà anche dell’emergenza a Fosso Pretaro. L’incontro si è trasformato in un duro faccia a faccia tra Febbo e l’assessore regionale all’Ambiente, Mario Mazzocca. Quest’ultimo ha presentato un dossier di 600 pagine per illustrare l’attività svolta dall’ente. L’Aca, con l’amministratore unico Vincenzo Di Baldassarre, ha ricostruito i fatti sin dal giorno dell’incidente alla condotta di via Raiale, ha illustrato gli interventi realizzati e le procedure avviate, e infine ha annunciato a breve l’avvio dei lavori della nuova tubazione. Proprio per oggi è in programma un vertice tecnico con l’Anas. L’Arta, per voce del direttore Mario Amicone, ha reso nota la corrispondenza intercorsa con gli enti coinvolti, Regione compresa, per la diffusione e la comunicazione ufficiale dei dati dei prelievi effettuati in mare. L’assenza del principale interlocutore, cioè del sindaco Marco Alessandrini, ha limitato l’efficacia della riunione. Nel corso della stessa Febbo ha più volte rimarcato presunte responsabilità della Regione che, in base alla legge 136, in casi di inquinamento del mare ha l’obbligo di informare la cittadinanza del divieto di balneazione emesso dal sindaco, mentre spetta al Comune mettere i cartelli. Se ne riparla il 23 settembre.