TAGLIACOZZO Volano pugni sul treno, botte da orbi con un ferito ed un contuso, mentre qualcuno aziona il freno di emergenza: il convoglio si ferma in linea in aperta campagna e poi in stazione a Tagliacozzo, accumulando un ritardo di 45 minuti, che poi si è ripercosso anche su altri treni incrocianti, con disagio per i viaggiatori E' accaduto ieri mattina sulla linea Roma - Pescara, nel tratto Carsoli - Tagliacozzo.
IL LOCALE IN ORARIO Ecco i fatti. Il treno 23676, partito da Roma Tiburtina intorno alle otto e diretto a Pescara, viaggiava in perfetto orario quando, nei pressi della stazione di Sante Marie, a pochi chilometri da Tagliacozzo, intorno alle 9,30, si fermava. A bordo, alla richiesta del biglietto di viaggio da controllare ad un viaggiatore italiano, età circa 35 anni, da parte della giovane capotreno, ne era scoppiata una baruffa, volavano schiaffi e pugni ed era stato azionato il freno automatico attraverso una apposita leva ubicata all'interno di ogni carrozza. Il macchinista che viaggiando in cabina di guida, isolato dal resto del convoglio, non sapeva cosa stesse accadendo, è sceso per individuare il punto in cui era stata interrotta la condotta dell'aria frenante per poterla ripristinare ed è venuto a conoscenza di che cosa stesse accadendo.
SCATTA LA COMUNICAZIONE Venivano informati subito gli uffici superiori delle Ferrovie, che provvedevano a far arrestare il treno a Tagliacozzo, dove hanno convogliato gli agenti della Polfer di Avezzano, coordinati dal comandante Cardarelli, prontamente intervenuti e dei carabinieri della locale Stazione al comando del capitano Edoardo Commandè. E' emerso che la capotreno, una giovane agente Fs, ha trovato senza recapito di viaggio, un giovane italiano di circa 35 anni e, svolgendo con diligenza il proprio lavoro, in applicazione dei regolamenti vigenti nell'azienda delle Ferrovie, ha iniziato la prassi per emettere il verbale di recupero dell'importo dovuto. Ne è seguito un breve dialogo nel quale il viaggiatore cercava di spiegare i motivi per i quali era sprovvisto di biglietto, durante il quale si è intromesso un altro viaggiatore a sostegno della ferroviera. E' stato a questo punto che si sono scaldati gli animi tra i due viaggiatori e quello che era intervenuto a difesa della giovane agente Fs, ha avuto la peggio, con alcune ferite ma a Tagliacozzo ha rifiutato di essere accompagnato al Pronto soccorso del locale ospedale. «Purtroppo - ha riferito la capotreno - ho preso un pugno in testa nella colluttazione ed informerò i miei superiori, come di dovere, di tutto l'accaduto ».
IL PROBLEMA APERTO Il macchinista, che nella stazione di Tagliacozzo continuava a impedire il contatto fisico tra i due viaggiatori, ha rischiato molto. Ormai sui treni, soprattutto quelli a breve percorrenza ed alle periferie delle grandi città, è ricorrente trovare viaggiatori sprovvisti di viaggio e per gli agenti Fs, spesso molto giovani, diventa difficoltoso e soprattutto rischioso istruire la pratica che dovrebbe portare al recupero della somma non pagata. Un solo agente, sia uomo sia donna, come già accaduto in diverse località anche in presenza di stranieri, rischia molto nello svolgimento delle proprie mansioni. Il progetto di riordino e di contenimento dei costi delle Ferrovie, oggi forse va integrato con la presenza della polizia o di personale a supporto a bordo dei convogli.