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Pescara, 07/05/2025
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11/10/2015
Il Messaggero
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Filobus troppo piccoli, è polemica. Acquistati dal Comune di Ancona a Nancy, possono essere utilizzati solo sull’affollatissima linea 1/4: i passeggeri restano spesso a terra. |
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Passeggeri lasciati a piedi perché i bus sono troppo piccoli, il presidente di Conerobus Muzio Papaveri minimizza. «Sono problemi contingenti legati alla riapertura delle scuole. Succede ogni settembre, stiamo risolvendo. I nuovi filobus a capienza ridotta? Sono stati acquistati prima di me, se non fossero stati una buona scelta non sarebbe stata fatta, ma non valuto le scelte fatte da altri. Di certo continueremo ad utilizzarli» risponde Papaveri, il manager che la Mancinelli ha voluto a capo di Conerobus. Intanto però i filobus "mignon" sono finiti parcheggiati nel deposito. Motivo? Con i lavori in piazza Rosselli, che hanno interrotto la linea elettrica filoviaria, i nuovi mezzi dovrebbero circolare a gasolio, ma sono stati fermati perché rischiano di andare in panne nelle operazioni di attacco e stacco dalla rete elettrica. Gli altri filobus snodati invece continuano a circolare senza problemi. LO STRANO AFFARE Dovevano essere un affare e invece sono finiti sotto accusa da parte della Filt Cgil in questi giorni. Troppo piccoli per l'affollatissima linea 1/4 E succede che gli autisti devono lasciare a terra le persone. Decine di passeggeri spesso lasciati in attesa sul marciapiede, raccontano gli autisti, a causa dei filobus omologati solo per 61 persone, meno della capienza normale di un bus da una ottantina di passeggeri, meno della metà degli snodati da 18 metri che possono arrivare a trasportare 150 persone. Si tratta dei 6 filobus Ansaldo Breda F22 comprati usati dalla città francese di Nancy. Chilometraggio zero, costo in "saldo" di 1,8 milioni per tutto il pacchetto, l'operazione era stata avviata dal presidente Simonetti nel 2011 con il direttore generale Fratalocchi. Sei mezzi praticamente nuovi, costruiti nel 2002 e per dieci anni rimasti nel garage di Cannes dell'Ansaldo. La città di Nancy infatti, dopo averli commissionati, li ricusò immediatamente appena messi alla prova. Inadatti alla tramvia della città francese, pare perché incompatibili con alcune strade particolarmente strette. E così sono rimasti fermi fino al dicembre 2014, quando Conerobus li ha presentati alla città tirati a lucido come appena usciti di fabbrica. Un affare appunto, se non fosse che proprio in questi giorni la Filt Cgil li ha definiti un "acquisto sciagurato", insomma secondo i sindacati, un bidone. Troppo piccoli, e adesso anche fermi in deposito in attesa della fine dei lavori di piazza Rosselli. «I passeggeri lasciati a terra? A settembre c'è sempre una sofferenza per l'apertura delle scuole, ognuna con i suoi orari. Stiamo facendo alcune modifiche ai servizi, le difficoltà sono solo momentanee» assicura il presidente Conerobus Papaveri. I filobus criticati continueranno a circolare? «Fanno parte della flotta, li utilizzeremo. La scelta di acquistarli è stata fatta altri, non valuto, ma se è stata presa significa che era buona» replica Papaveri. SINDACATI AGITATI Ma questa è solo una delle dure critiche mosse dai sindacati nei confronti della gestione dei trasporti da parte del Comune, accusato di non aver fatto nulla per incentivare l'uso dei mezzi pubblici, come la realizzazione delle corsie preferenziali e delle precedenze semaforiche agli incroci, la lotta alla sosta selvaggia che spesso intralcia il percorso dei bus, le fermate pensate per i disabili, colpevole anzi di aver tagliato i servizi soprattutto verso le frazioni nel piano di riorganizzazione delle linee approvato in Consiglio nel 2013. Sullo sfondo resta sempre il futuro dell'azienda, in bilico tra privatizzazione e il rischio di perdere la gara del servizio di trasporto pubblico locale. Il sindaco Mancinelli l'ha ricordato: entro ottobre, il Comune prenderà una decisione, se vendere o meno le azioni, e nel caso rimanesse azienda pubblica, come continuare a gestire Conerobus per evitare le perdite a bilancio. «Sulle scelte dell'azionista non ho alcun ascendente, noi possiamo solo gestire l'azienda. Il Cda è stato nominato con il mandato di risanamento dei bilanci e l'innovazione dei servizi e questi sono gli obiettivi che centreremo» commenta il presidente di Conerobus.
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