PESCARA Si infiamma lo scontro tra l’attuale amministrazione e quella passata sui bilanci in rosso del Comune. Sabato scorso, l’ex sindaco Luigi Albore Mascia ha convocato una conferenza stampa con i suoi colleghi consiglieri di centrodestra per respingere al mittente le accuse contenute nella relazione inviata dal ministero dell’Economia dopo i controlli effettuati sui conti dell’ente da gennaio a marzo scorsi. Mascia ha sostenuto di aver lasciato il Comune in salute e di aver approvato i bilanci sempre in regola. E ieri l’assessore alle finanze Adelchi Sulpizio è intervenuto per criticare le parole di Mascia. «Prendo atto che per il centrodestra la miglior difesa è l’attacco», ha affermato, «ma, a volte, il silenzio rappresenterebbe la scelta più saggia e opportuna, soprattutto quando i dati inerenti le ragioni del dissesto finanziario del Comune sono stati formulati non da questa maggioranza, ma da un organo terzo qual è il servizio ispettivo del ministero appositamente deputato al controllo dei bilanci degli enti locali». «Relazione che, è bene ricordarlo», ha proseguito l’assessore al bilancio, «ha statuito in maniera chiara le cause della grave situazione finanziaria del Comune di Pescara». Ma le critiche di Sulpizio all’ex sindaco di centrodestra non si fermano qui. «L’aver richiamato a propria difesa», ha affermato, «i tagli effettuati dallo Stato sui trasferimenti, oltre a non essere una scusante, rappresenta invece un aggravamento di responsabilità da parte dell’allora maggioranza di centrodestra che, proprio per questi motivi, avrebbe dovuto indirizzare la propria azione sulla razionalizzazione delle risorse disponibili e sul contenimento delle spese. Cosa, in realtà, mai avvenuta, ricordando tutte le spese inutili effettuate dall’allora amministrazione di centrodestra nella passata consiliatura». «Dispiace», ha concluso l’assessore, «che alla fine tutto ciò si ripercuota sui cittadini pescaresi, che per tali motivi oggi si trovano costretti a pagare le tasse locali con aliquote massime e non certo per colpa di questa amministrazione, che ha invece il merito di aver incominciato un percorso virtuoso indirizzato al risanamento delle casse comunali». Di tutt’altro parere è stato l’ex sindaco, che sabato scorso ha snocciolato alcune cifre per difendersi dall’accusa di aver lasciato i conti in disordine. «La mia amministrazione», ha fatto presente Mascia, «dal 2009 al 2013, ha sempre avuto un atteggiamento prudenziale. Sul mancato rispetto del Patto di stabilità nel 2013, è palese la irrisorietà della cifra: 300mila euro di sforamento, pari allo 0,0024 per cento del bilancio. Sforamento dovuto presumibilmente ad un mero errore materiale delle strutture interessate». «Peraltro», ha sottolineato l’ex sindaco, «la liquidazione delle fatture incriminate è del settembre 2014. Sono in corso accertamenti da parte degli uffici e, anche sulla base di nostre indicazioni recenti, siamo fiduciosi circa il rispetto del Patto di stabilità nel 2013».