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Pescara, 17/07/2025
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Data: 12/10/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Università, il Pd chiede il supporto della città e l’Ncd della Regione. D'Alberto cita anche la bocciatura, da parte dell'amministrazione, della proposta di una linea bus dedicata ai collegamenti con le sedi dell'ateneo che doveva essere inserita nel piano di riorganizzazione del trasporto pubblico varato di recente

TERAMO «Giurisprudenza deve restare in città ma l'amministrazione punti sull'ateneo». Gianguido D'Alberto, capogruppo del Pd in consiglio comunale, interviene così sull'ipotesi di spostamento parziale o totale di Giurisprudenza a Pescara smentita, ma solo per ora, dal rettore. «Il sistema universitario regionale deve cancellare i doppioni», osserva il consigliere, «ma questo non può riguardare una facoltà storica che ormai fa parte della tradizione accademica teramana». Il futuro degli atenei abruzzesi, però, a detta di D'Alberto sta nella ricerca di delicati equilibri territoriali. «E' necessario un confronto nel quale la politica deve fare scelte che mettano il nostro ateneo in una posizione di forza rispetto agli altri», evidenzia, «altrimenti sarà destinato a soccombere». Proprio questo passaggio, secondo D'Alberto, manca al centrodestra teramano. «Non ha mai avviato un'interazione vera con l'università», fa notare, «al di là del dibattito su aspetti logistici che hanno comunque rilievo». Il consigliere fa riferimento all'esigenza di rendere il territorio appetibile e denuncia la mancata risposta del Comune alla domanda se Teramo dev'essere o no una città universitaria. D'Alberto cita anche la bocciatura, da parte dell'amministrazione, della proposta di una linea bus dedicata ai collegamenti con le sedi dell'ateneo che doveva essere inserita nel piano di riorganizzazione del trasporto pubblico varato di recente. Secondo il consigliere il rischio di perdere la facoltà non va affrontato come la battaglia per salvare prefettura e questura: «Non si possono mettere sullo stesso piano perché nei rapporti con l'ateneo il sindaco è un attore principale mentre su altre scelte può solo esercitare una pressione politica». L'ipotesi di trasferimento suscita anche la reazione del deputato dell'Ncd-Ap Paolo Tancredi: «Non si può sostenere che la soluzione alle difficoltà dell’ateneo sia la “deteramanizzazione” dell’attività didattica, piuttosto occorre lavorare duro per migliorare l’offerta formativa e rendere più competitiva la nostra università». Secondo lui, le sollecitazioni mosse dal rettore Luciano D'Amico devono essere «uno stimolo a fare di più rivolto a tutti gli enti coinvolti, Regione in primis, nel rilancio del polo universitario».

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