Il sospetto, in effetti, era venuto a molti. Però adesso c’è il timbro ufficiale del presidente della Regione Abruzzo che, si sa, non va molto per il sottile quando si tratta di valutare operato e comportamento dei collaboratori più stretti e anche meno stretti.
“Il livello degli eletti in Consiglio regionale e’ molto basso, parlo della maggioranza e anche dell’opposizione” ha detto lui un po’ di giorni fa all’assemblea dell’Anci tenuta a Pescara che si è conclusa con la firma di un protocollo d’intesa tra Regione e Comuni.
Un documento che ha fatto andare in visibilio sindaci di destra e di sinistra (D’Alfonso ha annunciato l’arrivo di due miliardi di euro per infrastrutture e opere strategiche) e, visto il commento poco lusinghiero di accompagnamento, saltare sulla sedia assessori e consiglieri regionali. Alludeva, il presidente, alla difficoltà di approvare le riforme, di tessere alleanze, di uscire dalle logiche dei campanili, del quanto mi tocca e quanto a te, e insomma a tutto quello che poi ha provocato il recente riassetto di giunta. “Un livello culturale molto basso”, beccatevi questa.
E insomma: è vero che la maggioranza ha vacillato un sacco di volte perché ogni consigliere batte i pugni sul tavolo per difendere il proprio orticello ma bisogna considerare che i consiglieri regionali non sono come i comunali: per ognuno di loro il territorio rappresenta il passaporto per l’eternità (politica ed elettorale).
D’Alfonso non sembra per niente da meno, con la caccia spasmodica del consenso e la campagna acquisti a destra, le inaugurazioni dei sottopassi ciclopedonali, i ponti in cielo in mare e in ogni dove. Quindi, se il livello culturale e’ basso, per favore non escludiamo nessuno.
Ps: Ma hanno fatto notare: se lui è l’allenatore, prendersela con la squadra più che inutile è pericoloso. In genere a saltare è la panchina.