ROMA Non ha dubbi Luca Cordero di Montezemolo. La rotta tracciata per Alitalia resta quella messa a punto con Etihad. Semmai, dopo la traumatica uscita di scena dell’ad Silvano Cassano, verrà rafforzata la strategia di crescita che prevede non solo un cambio di immagine più rapido, ma anche un servizio ai passeggeri di forte appeal, davvero a cinque stelle, come scritto nero su bianco nell’ambizioso piano industriale, con nuove rotte internazionali. Il presidente, che ha preso la cloche della compagnia e che ci «mette la faccia», conferma quindi che l’utile tornerà nel 2017. «Un obbietivo - ha spiegato ieri ai dipendenti - che va raggiunto con le unghie e con i denti. Uno sforzo collettivo per cambiare passo». Serve infatti un salto di qualità. Da fare subito. Perché Alitalia, nonostante la cura Etihad, ha perso nel primo semestre, il più duro dell’anno, circa 700 mila euro al giorno. E ha pagato a caro prezzo i disagi legati all’incendio di Fiumicino, lo scalo di riferimento. Eppure Montezemolo è ottimista e scommette nella riscossa visto che, salvo sorprese, la seconda parte dell’anno dovrebbe andare decisamente bene. «Siamo perfettamente in linea con il programma - dice - malgrado i problemi con il Venezuela e gli 80 milioni» di danni causati dal rogo al Terminal 3. Del resto il presidente, che oggi insieme all’ad James Hogan, presenterà nuove iniziative di sviluppo, sa benissimo che Adr farà di tutto per dare slancio all’hub romano. E che è interesse del gruppo che gestisce lo scalo dare il massimo supporto alla compagnia tricolore, implementando i lavori di ammodernamento. Montezemolo spiegherà che andranno accresciute le sinergie con le altre compagnie partner e, forse, annuncerà anche nuove rotte. Non solo, Alitalia dovrà diventare il testimone nei cieli del Made in Italy, delle eccellenze tricolori, come ripetuto da Hogan in ogni occasione. «Noi saremo leader, su questo - ha concluso Montezemolo - ci metto la faccia e la camicia, alla quale tengo molto dopo le cose successe ai miei colleghi francesi». Il riferimento era al semi-linciaggio dei vertici di Air France.