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Data: 13/10/2015
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
L'Aquila-Amatrice: perche' ha vinto toto. Ribassone Astaldi ma offerta incongrua

L’AQUILA - Un’offerta ritenuta “non congrua” dopo le verifiche dei tecnici che non sono rimasti soddisfatti dai loro approfondimenti.

C’è questo alla base della mancata aggiudicazione al colosso dell’edilizia italiana Astaldi dei lavori di realizzazione del quarto lotto della strada statale 260 “Picente”, Amatrice-Montereale-L’Aquila, aggiudicati infine a un altro big delle costruzioni, l’abruzzese Toto.

Lo apprende AbruzzoWeb da fonti interne all’Anas esaminando la graduatoria della gara di appalto da oltre 61 milioni di euro, bandita il 28 maggio 2014, per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di un tratto di 7 chilometri che va dallo svincolo di Marana allo svincolo di Cavallari.

Si tratta di un appalto integrato gestito dall’Anas direttamente negli uffici di Roma, caratterizzato da un’offerta economica, sulla quale Toto l’ha spuntata con un ribasso fino a 41 milioni, e da un’offerta tecnica, sulla cui valutazione la commissione di gara ha discrezionalità.

E infatti, una volta scaduto il termine per la consegna delle buste, il 4 luglio successivo, proprio sulla base dalla valutazione dell’offerta tecnica la commissione di gara ha stilato una prima graduatoria.

In cima alla classifica c’era proprio Astaldi, in associazione temporanea con Nbi Spa, con un punteggio di 97,6430, seguita al secondo posto da Toto Spa (95,5229), e al terzo da Research Consorzio Stabile Scarl (91,4341). Al quarto posto, infine, la Oberosler Cav. Pietro Spa (88,1528).

Questi quattro punteggi, come vuole la normativa, sono stati classificati “anomali”, ovvero degni di attenzione, e approfonditi per capire, chiedendo documentazione alle aziende, in quale modo le società avessero intenzione di proporre un determinato ribasso e determinate offerte tecniche riuscendo a completare con successo i lavori.

Si è aperta, quindi, la lunga fase di verifica dell’anomalia delle offerte, in questo caso le prime quattro.

Una volta acquisiti i documenti, la commissione può considerare un’offerta non congrua, non essendo soddisfatta dell’approfondimento.

E così è stato nel caso del quarto lotto della L’Aquila-Amatrice: l’offerta di Astaldi è stata ritenuta non congrua, a differenza di quella di Toto che ha vinto e ottenuto l’aggiudicazione che è già definitiva.

Per concludere positivamente la gara mancano, come dicono i tecnici, l’aggiudicazione “efficace” e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’esito.

Stando a una stima i lavori, se questo avvenisse secondo i normali tempi e non ci dovessero essere ricorsi, il cantiere potrebbe essere aperto nella prossima primavera. I tempi previsti sono 1.215 giorni, di cui 120 per la progettazione esecutiva e 1.095 di cantiere effettivo.

Non sono stati resi noti i nomi dei componenti della commissione di gara che, da quanto diffuso, sono per legge individuati nell’ambito del personale Anas.

LA GRADUATORIA (Pdf, 78 Kb)
LA GARA

Quattro erano i criteri di aggiudicazione predisposti dalla commissione: Prezzo (massimo 30 punti), Pregio tecnico (massimo 30 punti), Caratteristiche ambientali (massimo 21 punti) e Cantierizzazione e fasi di lavoro (massimo 19 punti).

Da notare come Toto abbia centrato il massimo del punteggio tanto nel Pregio tecnico, (30 contro i 28,4 di Astaldi) quanto nelle Caratteristiche ambientali (21 contro 20,4) mentre la big romana l’ha spuntata sulla Cantierizzazione (19 contro 18,4).

Quello che ha, comunque, portato la Ati Astaldi-Nbi al primo posto della graduatoria è stato il ribasso, 38% contro il 33% previsto da Toto. Ma alla fine, l’offerta complessivamente ritenuta “non congrua” ha portato il gruppo abruzzese ad aggiudicarsi l’importante commessa.
AMATRICE-L’AQUILA, LA SCHEDA

L’ACCELERAZIONE AI LAVORI

Il quarto lotto concluderà definitivamente l’ammodernamento della L’Aquila-Amatrice.

I primi due lotti erano stati già realizzati e inaugurati tra la fine degli anni Novanta e il 2005 quando, il 23 dicembre, fu aperto il secondo lotto tra il comune di Pizzoli e il bivio di Cagnano Amiterno, frazione di San Pelino.

Il terzo lotto è stato bloccato per anni a causa di una copertura finanziaria che copriva solo il 70% del totale, fino a pochi mesi fa mancavano il resto di questo tratto e i fondi per l’intero quarto lotto.

Nel giugno 2013 è stato annunciato che, a causa dell’assenza (per via delle troppe liti) di progetti cantierabili sull’ammodernamento della statale 17, cospicui fondi avrebbero preso la direzione della 260 Picente, e così è stato.

Nel marzo 2014 il presidente della Regione uscente, Gianni Chiodi, ha annunciato con l’Anas lo sblocco di 105 milioni di euro, 80 per questo quarto lotto e altri 25 per il terzo.

Lo scorso 20 febbraio, infine, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha dato il via libera all’approvazione del progetto definitivo per il terzo lotto, che va da San Pelino a Marana di Montereale.

IL PROGETTO

Il progetto interessa un tratto di circa 6,4 chilometri della strada statale 260 “Picente”, dal chilometro 12,340 dell’attuale statale a Sud di Marana, frazione di Montereale, poco a valle della confluenza dell’Aterno con il fosso di Mezzo, sino all’innesto sulla Strada provinciale 106, presso l’abitato di Piedicolle.

Il tratto ricade nei comuni di Montereale, per circa 6 chilometri, e di , entrambi in provincia dell’Aquila.

I lavori prevedono il miglioramento delle condizioni di servizio e di sicurezza del tratto stradale con l’adeguamento della sede stradale ai 9,5 metri previsti per le strade di categoria , con 2 corsie da 3,5 metri, una per senso di marcia, e banchine laterali pavimentate da 1,25 metri.

Le opere previste includono la realizzazione di un tratto in variante in corrispondenza dell’abitato di Marana, prevalentemente in galleria, l’adeguamento dei restanti tratti di sede stradale esistente e la realizzazione di nuove rotatorie e innesti per il collegamento con i centri abitati.

La durata dei lavori è fissata in 1.215 giorni, 120 dei quali per la redazione del progetto esecutivo e 1.095 per l’esecuzione delle opere.

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