Luciano D’Alfonso l’ha ribattezzato Ponte del cielo. Per Forza Italia è una passerella di legno scopiazzata sulla quale i consiglieri comunali avranno molto da dire in una conferenza stampa convocata per questa mattina. Tommaso Cascella non ha idea di cosa si tratti ma da Shanghai, al microfono di Rete8, si dice pronto a fare tutto quel che va fatto per tutelare la Nave realizzata da suo papà Pietro: opera proiettata verso il mare aperto e che non va in nessun modo ostacolata.
Mentre tutta la città s’interroga sulle forme e polemizza con ironia e anche sarcasmo su Facebook sull’opportunità di piazzare una passerella circolare nel mare antistante la spiaggia libera in centro, l’ingegnere Adriano Canonico, incaricato di definire il progetto definitivo ed esecutivo del cosiddetto Ponte del cielo è pronto a mettersi al lavoro. Percepirà 39 mila euro. «C’è un preliminare che prevede una struttura in acciaio e una passerella in legno - spiega il professionista -. Sono già stati eseguiti rilievi batimetrici nel punto in cui il ponte dovrà essere collocato. L’altezza dell’acqua in quella zona non supera il metro e mezzo. Il pontile avrà una passerella larga 4 metri e mezzo e la forma circolare si svilupperà su un diametro di 84 metri misurato all’esterno».
LAVORI IN PRIMAVERA
Stretti i tempi dettati dalla Regione, che con fondi Par Fas finanzia l’opera per un milione di euro: tempo dieci mesi e il Ponte del cielo sarà realtà. I lavori, se il tempo non farà capricci, potrebbero iniziare in primavera e c’è chi spera di inaugurare il Ponte per l’estate prossima.
«La struttura sorgerà su 160 piloni appoggiati su basi semipiramidali, con quattro pali per cavalletto - seguita l’ingegner Adriano Canonico -. L’accesso alla passerella sarà dalla spiaggia». Il disegno è ripreso in fotocopia dall’Infinity Bridge, ponte dell’infinito realizzato nei pressi di Aahrus, in Danimarca, dallo studio danese Gjøde & Povlsgaard Arkitekter. «La sensazione è quella di camminare sull’acqua» è il principio che ha ispirato i progettisti. Parlare di plagio è tuttavia inopportuno secondo l’ingegner Canonico, che la vede così: «In architettura ci sono parecchi esempi di opere riproposte, anche se poi ogni singola costruzione si differenzia dal contesto». L’importante semmai è non fare mistero dell’esistenza di un originale ovvero di un esempio già in circolazione e realizzato su altri lidi. A questa tesi, sostenuta anche da architetti di Pescara, si aggrappa il governo cittadino per rintuzzare le critiche. «I ponti si assomigliano tutti, come pure i teatri sin dall’epoca di greci e romani: la forma è quella - ha commentato il vice sindaco Enzo Del Vecchio -. Piuttosto, certe polemiche mi ricordano quelle del 2008 per il Ponte del mare e mi aspetto che svaniranno tra un annetto, quando i pescaresi avranno modo di salire sulla nuova passerella. La quale non interferirà in nessun modo con la Nave di Cascella».