ROMA Il Consiglio regionale della Puglia tiene famiglia. E con una maggioranza schiacciante di tutti i gruppi ad esclusione del M5s, approva la legge per assumere i portaborse anche tra i parenti stretti, affini, ex assessori ed ex consiglieri. Dopo il divieto di utilizzare i cosiddetti missionari, dipendenti di altre sedi regionali in missione al Consiglio dell’ente, la Regione doveva individuare lo strumento per far funzionare l’organo elettivo dell’ente. E ha puntato su una proposta di legge per il «reclutamento del personale per il funzionamento dei gruppi consiliari», che nei giorni scorsi ha trovato la sola opposizione dei pentastellati che chiedevano l’inserimento di una norma che vietasse la possibilità di assumere i parenti (fino al quarto grado) e gli affini (fino al secondo). Oltre a denunciare che tra le righe della proposta, c'era una norma che avrebbe fatto aumentare lo stipendio al segretario particolare del presidente del Consiglio, Mario Loizzo.
IL VOTO
Ieri la proposta di legge è andata in aula ed è stata votata a larghissima maggioranza dai gruppi Emiliano Sindaco di Puglia, La Puglia con Emiliano, Noi a Sinistra per la Puglia, Partito democratico, Popolari, Movimento Schittulli-Area Popolare, Forza Italia e Oltre con Fitto. Praticamente l’intera assemblea con l’esclusione dei 5 stelle. Con la nuova legge, ogni consigliere potrà assumere un assistente su base fiduciaria e attraverso il capogruppo, disponendo di un budget di 52 mila euro lordi, pari al costo del personale di categoria D6. Una specificazione che serve per spiegare la prima denuncia degli M5s con la capogruppo Antonella Laricchia che aveva segnalato che grazie a «quattro righe un po’ strane» il segretario particolare del presidente del Consiglio, oggi inquadrato a livello C, potrà ottenere un aumento di stipendio.
LA BATTAGLIA
La vera battaglia del movimento però, è stata quella sul divieto per i consiglieri di assumere parenti e affini. Un tema caro ai grillini dopo il clamore che avevano ottenuto questa estate denunciando che il governatore Michele Emiliano aveva assunto come addetta stampa la sua compagna, nel frattempo diventata anche direttore responsabile della testata del servizio stampa della Giunta regionale. L’emendamento taglia-parenti è stato bocciato dal Consiglio, così come gli altri emendamenti del gruppo, dalla decurtazione del 30% del budget per portaborse all’obbligo di relazionare a consuntivo i criteri e le modalità di scelta del personale assunto. Per salvarsi la faccia, però, la stessa maggioranza ha approvato un ordine del giorno che vincola moralmente tutti i consiglieri a non assumere parenti e affini.