Investimenti per oltre 280 milioni nei prossimi dodici mesi con Etihad per aumentare la qualità del servizio ai passeggeri .
ROMA Scoppia la pace tra Alitalia e Adr. E’ il presidente della compagnia, Luca Cordero di Montezemolo, a lanciare una sorta di patto collaborativo con la società che gestisce Fiumicino. Un patto che - messa da parte la ruggine dei mesi scorsi, quando il vettore minacciò di abbandonare lo scalo romano - prevede una collaborazione strettissima e una task force per rilanciare l’aeroporto e risolvere i tanti problemi esistenti. Ieri, di fronte al numero uno di Adr, Giovanni Castellucci, e al vice presidente di Alitalia, James Hogan, Montezemolo ha tracciato la nuova rotta che parte proprio dal potenziamento dell’hub. Dove Alitalia, che contribuirà alle spese, avrà a fine 2016 un terminal nuovo di zecca, ovviamente tutto dedicato, e lounge rinnovate. Verrà poi data maggiore assistenza ai passeggeri in transito e saranno messi in servizio nuovi bus (30). Come previsto, da Roma partiranno due nuove rotte per Città del Messico e Santiago del Cile. Inoltre, per facilitare le operazioni di sbarco arriverà poi la scala a poppa di ogni aereo, mentre i clienti business avranno servizi di chauffeur.
TEMPI RAPIDI
La parola d’ordine è «accelerare, mettendo una tigre nel motore della compagnia e migliorando la qualità del servizio in maniera visibile». Anche Adr farà al sua parte, spingendo forte sul rinnovamento delle infrastrutture: dal controllo passaporti alle piste. Tutto questo per recuperare terreno dopo il rogo di questa estate e le mille polemiche. Nonostante la concorrenza, Montezemolo ha rivelato che il load factor - l’indice di riempiemento degli aerei - ha superato quota 80% nel trimestre. Certo, ha spiegato, «noi ci mettiamo la faccia e faremo ogni sforzo», ma anche il governo deve «mantenere gli impegni presi» varando «un piano turistico nazionale per rendere più fruibile il Paese». Insomma, serve gioco di squadra, magari creando un tour operator per l’incoming - come accade in Francia e in Germania - in grado di promuovere l’Italia e nel quale il vettore può svolgere un ruolo chiave, anche come ambasciatore del Made in Italy. Se l’obiettivo è rendere più competitivo il sistema-Paese, migliorando infrastrutture e servizi, è evidente che Alitalia farà fino in fondo il proprio dovere, «innestando - ha sottolineato Montezemolo - il turbo». A sua volta Hogan ha ricordato che Etihad ha investito 560 milioni nella compagnia tricolore e che entro il 2016 altri 190 milioni saranno destinati a rinnovare la flotta (8 anni la vita media) che avrà 48 aerei per il lungo raggio e un servizio a 5 stelle. Ma, complessivamente, saranno oltre 280 i milioni da spendere nei prossimi 12 mesi. Montezemolo ed Hogan hanno poi chiuso con il caso delle dimissioni dell’ad Silvano Cassano, spiegando che il manager si è fatto da parte in maniera autonoma e che il piano industriale non verrà cambiato di un millimetro. Nessuna fretta poi di trovare un nuovo ad. «Ci vorranno - taglia corto Montezemolo - tre, quattro, forse sei mesi».