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Data: 15/10/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Sulmona, una storia da riscoprire. La Locomotiva, il giornale dei ferrovieri compie 110 anni

SULMONA La storia di una città si misura anche attraverso le lotte intraprese per il lavoro e per migliori condizioni sociali. E, nonostante le continue spoliazioni degli ultimi anni, Sulmona, al riguardo, vanta un glorioso passato. Centodieci anni fa, in città, veniva fondato il quindicinale “La locomotiva”, organo del Sindacato conduttori locomotive e fuochisti, guidatori treni elettrici e affini, che aveva la sua sede nazionale proprio in città. Era il primo ottobre 1905, il giornale aveva la redazione e la stampa a Sulmona. In città vivevano e lavoravano circa mille ferrovieri perché il capoluogo peligno era uno snodo ferroviario fondamentale per i collegamenti tra Abruzzo, Lazio e Campania. Inoltre, agli inizi del Novecento, per il loro attivismo sindacale, furono trasferiti, per punizione, presso il Deposito Locomotive macchinisti e fuochisti dal nord Italia, che, con una intensa attività politico- sindacale, costituirono il primo circolo socialista e un battagliero nucleo sindacale. «Si può senz’altro affermare» sostiene Damiano Verrocchi, già segretario confederale Cgil della provincia dell’Aquila «che i ferrovieri sono stati elemento costitutivo della storia sociale di Sulmona per il contributo che hanno dato alla crescita culturale, politica e sindacale della città e del territorio. Leggendo le pagine della Locomotiva si tocca con mano il senso di giustizia sociale, solidarietà, umanità che questi uomini, attraverso le varie corrispondenze da ogni parte d’Italia, trasmettevano in ogni luogo di lavoro. Il gran numero di ferrovieri presenti a Sulmona, basti pensare che agli inizi del Novecento gli addetti allo scalo ferroviario erano oltre mille, determinò un radicale cambiamento nella realtà economica e sociale del comprensorio fino ad allora caratterizzata esclusivamente da attività agro-pastorali». Sulmona è stata “Città Ferroviaria” per le molteplici attività legate alla strada ferrata, tra cui le “Case dei ferrovieri” alla Villa comunale e in viale Stazione, il Dopolavoro ferroviario con le sue molteplici attività e la Cooperativa di consumo “La Provvida” che offriva prodotti alimentari a prezzo politico non solo ai ferrovieri, ma a tutti i cittadini.

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