CANISTRO Il viaggio tra fango e disperazione inizia davanti al parco giochi di Canistro, il paese dell’acqua devastato dall’acqua. È notte e i lampeggianti dei mezzi di soccorso illuminano a intermittenza i luoghi della devastazione. In un angolo c’è l’assessore Cristiano Iodice: getta uno sguardo su ciò che resta di scivoli e altalene e si mette a piangere. Fa tenerezza vedere madri, padri, giovanissimi e anziani che con pale, scope e stracci improvvisati cercano di salvare oggetti e ricordi. Ognuno di loro, di tanto in tanto, osserva il cielo con un misto di indignazione e rassegnazione.
LA PIENA DEVASTANTE. Quasi un’ora di pioggia come non si era mai vista sui monti della Valle Roveto ha ingrossato il Fosso della Mola. Nel punto in cui si immette nel Rio Sparto, il torrente che attraversa il paese prima di gettarsi nel fiume Liri, rami e rocce hanno creato uno sbarramento e un lago con un diametro di trenta metri che all’improvviso è tracimato. L’onda di piena ha colpito con forza impressionante via Roma, via Mola Vecchia e piazza Municipio. Un rombo fortissimo, poi acqua alta due metri e mezzo che solo per miracolo non ha inghiottito persone.
GLI SCAMPATI RACCONTANO. «Quando ho capito quello che stava per accadere ho appena fatto in tempo ad afferrare i miei genitori e a portarli ai piani superiori della casa» racconta Pierluigi Mariani, finanziere in servizio all’Aquila. Mamma Valeria e papà Giovanni stanno bene. «È un miracolo che qui a Canistro non c’è scappato il morto» riprende l’uomo mentre osserva le sue tre auto semisepolte fra i detriti, trascinate via dalla furia della corrente. Maurizio Bisegna ha negli occhi le scene di panico nell’albergo Rio Sparto gestito da Armanda Coco: «Abbiamo salvato 25 anziani, cacciati fuori da una finestra. L’acqua era ovunque. Mai vista una catastrofe così».
«L’ONDA CI INSEGUIVA». Ugo Buffone sta aiutando a pulire la casa di Maurizio Coco, ex calciatore dell’Avezzano e allenatore. Quando è arrivato il nubifragio si trovava nel bar Prince di Mauro Vitale. «Stavo prendendo un caffè con Cesare Fontana e Giovanni Benegni» è la testimonianza di Buffone «all’inizio abbiamo cercato in tutti i modi di contenere l’acqua. Ma il livello si alzava sempre di più e velocemente. Ho gridato: scappiamo tutti! Siamo usciti da un ingresso laterale per cercare riparo in una palazzina. L’onda ci inseguiva».
GLI ANGELI DEL FANGO. In municipio si incontrano i rappresentanti politici per decidere tempi e modalità per gli aiuti. Sul web si organizzano gli angeli del fango. «Andiamo a Canistro a spalare il fango» l’appello che arriva da Pierluigi Di Stefano di Antrosano. Quelli della Pro loco di Canistro, Gabriella Antonini, Tiziana De Michele, Valentina D’Abruzzo, Iacopo Antonini, Luca e Maurizio Pisegna fanno una ricognizione dei danni e raccolgono eventuali richieste d’aiuto. Santa Alati, ex medico condotto del paese, ha una pala in mano. «Sono andata a pulire l’ambulatorio» afferma. Anche il parroco don Andres Arias ha una scopa in mano e aiuta. Ma il grosso del lavoro lo fanno i vigili del fuoco. Per quelli di Avezzano sono stati istituiti doppi turni. Rinforzi sono arrivati da L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo, Roma ed Emilia Romagna. Settanta uomini in tutto mandati dal Ministero.
PROTESTE IMMANCABILI. Come in ogni catastrofe che si rispetti non mancano le polemiche. Due giorni fa il Comune aveva ricevuto una mail dalla Protezione civile «di alta criticità per dissesto idrogeologico». Ma nessun allarme è scattato. «E cosa dovevamo fare? Ormai avvisi di questo tipo arrivano ogni volta che piove» sottolinea il sindaco Antonio Di Paolo. Enza Cesareo, una residente, fa notare che «innumerevoli volte è stato chiesto al Comune di sistemare un muretto di contenimento del torrente e nessuno mi ha ascoltato». E Marcello Alonzi sbotta: «Qua non è venuto nessuno ad aiutarci».
DANNI E SFOLLATI. Una cinquantina di persone resterà fuori dalle proprie case a tempo indeterminato. Qualcuno in municipio già parla di danni per dieci milioni. Almeno cento le case danneggiate, più o meno seriamente. Cinquanta le frane accertate solo a Canistro. Una delle quali minaccia il metanodotto. «Stiamo facendo il possibile» afferma ancora il sindaco Di Paolo, affiancato dal consigliere Sergio Natalia «ringrazio i vigili del fuoco, la Protezione civile, tutti i volontari e le forze dell’ordine. Ringrazio anche il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, che ha messo a disposizione il proprio personale comunale». Ieri sera è saltato l’arrivo del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso (bloccato a Bruxelles). La visita l’ha invece compiuta il vescovo della diocesi di Sora, monsignor Gerardo Antonazzo.
RISCHIO ISOLAMENTO. Una frana può isolare da un momento all’altro la frazione Rendinara a Morino. E a Meta lo smottamento storico ha ripreso ad avanzare.
SOS DA CAPISTRELLO. La pioggia ha colpito forte anche a Capistrello. Il sindaco Francesco Ciciotti denuncia di avere «400 case allagate e danni ingenti alle strade». E
LUCO È IN GINOCCHIO. Fa impressione vedere le strade di Luco ricoperte da detriti e fanghiglia “piovuti” dalla Cunicella. Località Fossato, il vallone Moritto e via Cesinati sono le zone più colpite. Non ci sono sgomberi, ma 50 case hanno subìto danni. Il sindaco Domenico Palma ha chiesto lo stato di calamità. «Ho 65 anni non ho mai visto una cosa del genere», commenta Luigi Fabriani. «Ho sentito un rumore fortissimo», racconta Leandro Massaro, «e poi è arrivato un fiume d’acqua». Antonio Alfidi, con una carriola, toglie il fango da un garage. «Siamo arrivati tutti ad aiutare», precisa, «come potevamo abbandonare questa gente?».
TOMBE SPROFONDATE. Al cimitero di via Pertini ad Avezzano sono sprofondate alcune tombe. Il Comune ha avviato un monitoraggio per stimare i danni lungo le strade. Niente a confronto di quanto accaduto in altre zone della Marsica.
TRIBUNALE ALLAGATO. Problemi anche dove non ha piovuto con tanta intensità. È il caso del tribunale dell’Aquila appena riaperto: subito problemi di infiltrazioni di acqua che hanno richiesto l’intervento degli operai, in modo particolare al terzo piano dove si trovano gli uffici della Procura.
Ad Avezzano allagato l’Istituto agrario, studenti a casa
Niente lezioni a Canistro, Civitella Roveto e Tagliacozzo
E non c’è più acqua in sette comuni. Molte scuole chiuse
TAGLIACOZZO Niente acqua dai rubinetti delle abitazioni di sette comuni e ancora scuole chiuse. Questi gli effetti post-alluvione. Il Consorzio acquedottistico marsicano ieri mattina, a causa delle copiose piogge e dell’intorbidimento dell’acqua alla sorgente Liri-Verrecchie, ha interrotto il flusso idrico. Per tutto il giorno, e ancora questa mattina, dai rubinetti delle abitazioni di Tagliacozzo, Carsoli, Sante Marie, Pereto, Rocca di Botte, Cappadocia e Oricola non è uscita acqua. «Il valore di torbidità era troppo alto per rimettere l’acqua in rete», ha precisato Giuseppe Venturini, dirigente tecnico del Cam, «stiamo monitorando la situazione e abbiamo notato dei miglioramenti, ma è presto per tornare alla normalità. Oltre alla Marsica occidentale ci sono stati dei disagi anche a Cese e Capistrello. A Luco dei Marsi siamo intervenuti per sistemare delle fogne, ma per quanto riguarda il flusso idrico è tutto nella norma». A Canistro, il sindaco Antonio Di Paolo ha emanato un’ordinanza per il divieto di utilizzo dell’acqua che, proprio a causa del maltempo, risulta inquinata. In paese la società Santa Croce, che gestisce la stabilimento per l’imbottigliamento, sta distribuendo bottiglie di acqua ai residenti. Niente acqua potabile anche a Civitella Roveto. Oltre al problema idrico, sono stati registrati disagi con la connessione internet sia nella Valle Roveto che in quella di Celano. In tilt anche alcune linee telefoniche. Ieri a Celano alcuni residenti e commercianti della zona Monterone, ma anche di via Stazione e del rione Fontanelle, hanno avuto l’attività lavorativa paralizzata. Diversi elettrodomestici sono saltati nelle case. Sparita anche la connessione wi-fi. Le scuole continuano a essere chiuse in diversi comuni. Ieri mattina vacanza forzata per gli studenti dell’Istituto agrario Serpieri di Avezzano allagato dal nubifragio. «Abbiamo deciso di tenere le scuole chiuse fino a sabato (domani per chi legge, ndc)», ha spiegato il sindaco di Canistro, Antonio Di Paolo, «poi in base alla situazione decideremo per i giorni a seguire». Anche a Civitella Roveto, fino a domani compreso, i ragazzi non torneranno a scuola. Niente lezioni oggi anche a Tagliacozzo. Il primo cittadino Maurizio Di Marco Testa ha deciso di far rimanere a casa per un giorno i ragazzi anche a causa dell’impossibilità di utilizzare l’acqua. Anche a Cappelle, frazione di Scurcola, il sindaco Vincenzo Nuccetelli ha disposto la chiusura della scuola per l’infanzia fino a sabato compreso a causa di alcune infiltrazioni causate dalle piogge. Si torna in classe, invece, a Carsoli, Capistrello, Civita d’Antino, Luco e Morino.