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Pescara, 07/07/2025
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Data: 18/10/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il crac dell'Atac - Atac commissariata il governo lavora a una norma lampo. Il prefetto vuole scongiurare una nuova emergenza trasporti: prende corpo l’ipotesi della nomina del manager Rettighieri.

Il Governo potrebbe intervenire con una norma ad hoc per commissariare Atac, la municipalizzata dei trasporti della Capitale. «E’ un ragionamento molto concreto», dicono fonti del Viminale, che sta lavorando insieme con il prefetto Franco Gabrielli al pacchetto Roma di concerto con Palazzo Chigi.
Senza una legge sarebbe tutto molto complicato se non impossibile: l’azienda è una spa con un socio interamente pubblico (il Comune). Il commissariamento potrebbe avere due punti di caduta: mettere in ordine i conti e poi aprire all’ingresso dei privati. In questo scenario si inserisce Marco Rettighieri, direttore operativo di Italferr (società del gruppo Fs) e general manager constructions di Expo. Perché potrebbe essere lui l’uomo nominato da Gabrielli come sub commissario ai trasporti con delega proprio ad Atac. Rettighieri conosce bene la situazione romana non solo da tecnico ma anche da utente: fa tutti i giorni il pendolare tra Guidonia (dove abita) e Roma.
Il suo innesto fa parte di quel «dream team» che Renzi vuole schierare per traghettare la città alle elezioni senza contraccolpi per il Giubileo. Ma il vero problema rimane Atac. La società si trova con un ad dimissionario (Danilo Broggi) e un direttore generale che ha già fatto la valigia da un pezzo (Francesco Micheli). Mercoledì, in prima convocazione, c’è l’assemblea dei soci che potrebbe slittare, in seconda, al 27 ottobre. L’ipotesi che salti tutto in attesa dell’arrivo del commissario in Campidoglio è reale. Anche se la municipalizzata è chiamata ad approvare il bilancio «il prima possibile». Dunque le ipotesi sono due: il Comune potrebbe procedere con la nomina del nuovo cda e del resto della governance che saranno supervisionati poi da Rettighieri oppure c’è la seconda strada, quella d’impatto. E cioè l’intervento del Governo che con una legge potrebbe commissariare la spa e nominare, appunto, il manager di Expo come deus ex machina. In mezzo c’è Marino che non sembra intenzionato a mettere le mani in Atac, a pochi giorni dall’uscita di scena.
LA DIFESA
Il clima in via Prenestina è irrespirabile. Il colpo di grazia - che segue i debiti nel bilancio e i disservizi quotidiani - è arrivato dal rapporto dell’Autorità Anticorruzione: negli ultimi cinque anni ci sono stati appalti poco trasparenti per due miliardi di euro. «Una campagna diffamatoria», secondo l’azienda che spiega: «Tra luglio 2013 e agosto 2015 sono state pubblicate complessivamente 5.327 gare per un valore pari a euro 536.042.000, con aggiudicazione ad un ribasso medio di circa il 26%». Atac conferma che «dai primi riscontri sulle tabelle emerge che il dato medio degli affidamenti diretti è minore dell'1%. Peraltro anche la notizia che Atac abbia affidato senza gara la stragrande maggioranza del valore dei propri appalti è palesemente falsa».

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