ROMA Non si sa se resterà anche il mitico concorso Telefortuna, che premiava gli abbonati con un posto in prima fila nei programmi di punta. Era l’incentivo per combattere l’evasione ma in ogni caso, il nuovo canone della Rai cambia pelle: costerà 100 euro, arriverà con la bolletta e non pagarlo sarà reato. I dettagli sono quasi tutti definiti e saranno nella legge di Stabilita che in questi giorni comincia l’iter parlamentare. «Pagare meno pagare tutti», il principio evocato da Renzi e il canone in bolletta è l’esempio migliore che risponde questa logica: «Quest’anno chi l’ha fatto ha pagato 113 euro, il prossimo pagheranno tutti 100 euro». Annunciando che il surplus eventuale andrà in un fondo destinato alla riduzione delle tasse. Possibili modifiche durante l’esame, ma il sottosegretario allo sviluppo economico Antonello Giacomelli ieri ha chiarito come funzionerà il nuovo abbonamento. Come già annunciato, per contrastare l’evasione che sfiora il 30 per cento, sarà associato alla fornitura elettrica, cioè la «presunzione di possesso» di un televisore nell’abitazione di residenza. Sono esclusi da questo requisito «altri apparati come computer, tablet e smartphone. Il 97 per cento degli italiani possiede almeno un televisore - spiega Giacomelli - ma purtroppo questo non emerge». Perciò «dichiarare falsamente» che non si possiede per non pagare il canone Rai «sarà reato». Per ciò che riguarda le sanzioni, c’è ancora qualche incertezza e probabilmente saranno definite durante l’esame parlamentare: l’ultima bozza prevedeva una multa di 500 euro mentre la cifra che il governo conta di incassare è vicina ai 500 milioni. Il sottosegretario spiega che sarà però impossibile recuperare l’evasione arretrata. Per chi non ha pagato negli anni passati, «purtroppo non succede niente, non perché ci sia un condono», ma perché è difficile stabilire con certezza la data d’acquisto del televisore. Evasione come pretesto per contestare «la Rai che fa disinformazione», attacca il segretario della Lega Matteo Salvini che contesta la copertura del servizio pubblico sull’episodio del pensionato che ha ucciso un giovane durante un tentativo di furto nel milanese. Un politico «può criticare come è gestita la Rai - ha commentato in risposta il sottosegretario Giacomelli - può dire che non serve un servizio pubblico, però ammiccare all’evasione io penso sia una cosa scorretta». Il nuovo modo di regolarlo «costerà poco più di 8 euro al mese, un decimo di qualsiasi altra offerta di tv a pagamento di pari qualità - dice Franco Siddi consigliere d’amministrazione Rai - non pagare il canone significherebbe spegnere la tv pubblica».