ABRUZZO. «L'anonimo ha un progetto ed è bene che venga "assecondato"». Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ci tiene a far vedere che non ha paura né si sente minacciato dalle rivelazioni di presunti “corvi” su presunti conflitti di interesse che darebbero vita ad appalti «pilotati» e così questa mattina ha pubblicato la lettera anonima integrale sulla sua pagina Facebook.
Il fatto è che «l’onesto funzionario della Regione» fa nomi e dà indicazioni precise così da rendere anche più agevole ogni controllo da parte di chi vorrà e magari è questo il «progetto» che deve essere «assecondato» di cui parla D’Alfonso.
Sulla sua pagina Facebook però il presidente prova ad essere chiaro rispondendo a chi commentava che proprio questa vicenda sarebbe «una bella grana per il governatore» e scrive: «Stefano tutte le anonime vengono istruite e "riscontrate". Questa lettera è abilmente conducente. Le verifiche faranno verità. Il Ris di Parma o lo Zooprofilattico potrebbero aiutarci».
Va bene… nel frattempo che chi di dovere indaghi sarebbe utile che anche tutti gli altri soggetti chiamati in causa direttamente e indirettamente facessero altrettanta chiarezza visto che le accuse sono particolarmente gravi.
L’anonimo tira in ballo anche il segretario particolare di D’Alfonso, l’ex sindaco e consigliere regionale, Claudio Ruffini. La Regione avrebbe costituito un albo di ingegneri ai quali tutte le stazioni appaltanti dovrebbero fare riferimento e pescare nomi per costituire le commissioni aggiudicatrici. I nomi poi verrebbero comunicati per le vie brevi proprio a Claudio Ruffini. Difficile ricercare questo fantomatico “albo” anche perché parte del sito regionale pare in manutenzione. Di certo una legge regionale del 2001 ha istituito un albo di ingegneri collaudatori ma che sembra cosa ben diversa.
Ecco allora che cosa altro dice l’esposto sugli appalti ed i futuri presunti vincitori:
«Già in via preliminare è stato programmato che i lavori nella provincia di Teramo (impianti depurazioni del Ruzzo Reti spa e nuovo ponte sul Vomano) verranno assegnati alla cordata delle cooperative Rosse, invece i lavori per la pista ciclabile da realizzare sulla costa dei Trabocchi, nonchè il collettore di Ovindoli-Celano-Avezzano, gli impianti di risalita del Comune di Castel di Sangro, i lavori di depurazione della Saca di Sulmona saranno assegnati ad una cordata di imprenditori capeggiata dall’impresa Ricci di Castel Di Sangro (lo stesso Ricci indagato e poi prosciolto nello scandalo dei lavori di Roccaraso che portarono al suicidio dell’ex sindaco di Roccaraso).
La lettera si chiude con la speranza che almeno una delle istituzioni in indirizzo si prenda in carico l’onere di fare chiarezza sulla vicenda.
Ovviamente si tratta di notizie che vanno prese con le molle e che saranno verificate almeno dalla Regione Abruzzo e siccome chi fa circolare tali informazioni non si palesa (e non è andato a denunciare in procura) con buona probabilità potrebbe davvero trattarsi di un gioco complesso e di difficile lettura per i più.
Sta di fatto che lo stesso D’Alfonso nella sua lettera al Dipartimento delle opere pubbliche precisa che le notizie che gli saranno fornite e gli elenchi degli appalti vinti eventualmente dalla ditta Ricci saranno inviati alle procure competenti.
Insomma un caso che è destinato a fare ulteriore clamore nel settore degli appalti e delle costruzioni
Curioso, poi, che l’anonimo non faccia i nomi delle imprese che fanno capo alle “cooperative rosse” mentre, invece, appare molto preciso riguardo gli altri appalti per lo più che riguardano lavori nell’Abruzzo interno.
L’impresa citata è la Guido Ricci srl di Castel Di Sangro che fa capo anche all’attuale presidente Ance Abruzzo, l’associazione dei costruttori, Enrico Ricci, 55 anni, da sempre nel settore e molto impegnato in decine di appalti pubblici in Abruzzo e fuori, anche nella ricostruzione aquilana e in grandi opere.
Tra i lavori che hanno tenuto impegnato la ditta Ricci si deve ricordare un lunghissimo e travagliato iter per la costruzione del “nuovo” impianto di depurazione Pescasseroli e Opi, un iter avviato nel 2005 e non del tutto definito.
Si tratta di un intervento finanziato con fondi europei denominato “APQ3-87” e che riguarda anche il collettamento del depuratore di Barrea.
Dell’opera ne ha discusso lo stesso Luciano D’Alfonso lo scorso marzo in un incontro al quale hanno partecipato il sindaco di Pescasseroli, Presidente Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, il Commissario Unico Straordinario Ersi Abruzzo, il Presidente Saca Acqua SpA, ed il Presidente della Società Guido Ricci srl.
Abbiamo tentato di contattare la società Ricci per avere un parere sulla vicenda e lasciando ogni nostro riferimento per un contatto futuro.
Al momento della nostra telefonata Ricci non era in sede in quanto occupato a Pescara in una conferenza stampa sulla ricognizione delle opere pubbliche cantierabili: «in Abruzzo», ha spiegato proprio stamattina Ricci, «ci sono 406 progetti per un totale di 472 milioni di euro. Abbiamo presentato il tutto, come Ance nazionale, a Palazzo Chigi. Queste opere darebbero effetti già nel 2016, che potrebbe essere il primo anno realmente positivo per il settore dell'edilizia in Abruzzo. La Regione dovrebbe spingere sulle stazioni appaltanti affinché si riducano i tempi».