Questa mattina sulla spiaggia libera sit-in del centrodestra contro l’opera sostenuta da D’Alfonso per rilanciare il turismo.
Centrodestra allineato e compatto questa mattina per dire no al progetto del Ponte del cielo caro al governatore D’Alfonso. L’opera aspira a diventare un altro elemento caratterizzante del panorama cittadino ma, com’era successo per il Ponte del mare, incontra resistenze sul piano artistico (contrasta con la Nave di Cascella), pratico (toglie il mare della spiaggia libera) e politiche (sono altre le priorità del turismo per Pescara, ad esempio interventi per il mare pulito). Dalle 11 alle 13 in piazza Primo maggio è previsto un sit in con i consiglieri comunali Carlo Masci (Pescara futura), Marcello Antonelli (Forza Italia) e Guerino Testa (Ncd) e con loro Armando Foschi (responsabile di Fratelli d’Italia). Tommaso Cascella, figlio del Pietro autore della Nave, è stato invitato. Rampa di atterraggio per Ufo, Watercloset, fornello per pentole: a questo e molto altro è stato accostato il Ponte, del quale esiste già un esempio del tutto simile realizzato in Danimarca.
Il fronte del no punta con forza sul presunto conflitto artistico tra Nave di Cascella e Ponte del cielo: i due elementi non possono convivere perché, secondo dichiarazioni attribuite a Pietro Cascella, la Nave non vuole ostacoli tra sè e il mare. In quest’ottica il Ponte del cielo sarebbe elemento di disturbo tale da essere impugnato per rispetto all’opera del maestro. Opera che quando fu proposta, nel 1984, avrebbe dovuto però trovare posto a piazza Salotto: lo conferma, documenti alla mano, il vice sindaco Enzo Del Vecchio. Il quale replica con garbo a Carlo Lizza che ieri su queste pagine l’aveva criticato sostenendo che la fontana della Nave si trova nel luogo in cui era stata immaginata, cioè piazza Primo maggio, diventato poi Largo Mediterraneo.
«Con tutto il rispetto per il professor Lizza - premette Del Vecchio - la Nave aveva ben altra destinazione e lo stesso Lizza, allora vice sindaco, approvò la relativa delibera di giunta 2325 del 30 novembre ’84. Delibera che colloca la Nave nell’aiuola antistante il comparto sud di piazza della Rinascita». In una lettera firmata dal maestro Cascella sono indicate le dimensioni (lunga 15 metri, alta 4 e larga 9,30) da realizzare in travertino. Il prezzo era fissato in 320 milioni (secondo Lizza alla fine ne costò 800).
Dunque il Ponte del cielo non pregiudica in alcun modo la Nave. «Ho richiamato alla memoria questi fatti solo per dovere di verità - dice in sostanza Del Vecchio - senza mai pensare che il Ponte del cielo potesse pregiudicare la tutela del monumento del maestro Cascella ma anche evitando di interpretare in maniera fantasiosa e suggestiva il pensiero dell’artista non disponendo di alcun documento al riguardo».