Iscriviti OnLine
 

Pescara, 04/05/2025
Visitatore n. 743.680



Data: 15/11/2015
Testata giornalistica: Il Centro
«Boati, luci e tanta polizia proprio come in guerra». La testimonianza del marsicano Ciofani, da sei anni a Parigi. Tanti gli aquilani nella capitale francese, messaggi di rassicurazione su Facebook e su Twitter

L’AQUILA «Le esplosioni mentre rientravamo in casa, poi le luci accecanti che entravano dalle finestre. Non abbiamo capito subito cosa stesse accadendo. È stata la polizia a bloccarci sui portoni: “Ci sono stati degli attentati, tornate in casa”». Raimondo Ciofani, 50enne di Trasacco, è felice di essere rientrato subito in Italia, ha la voce che trema e dice di essere ancora incredulo. La notte degli attentati era rincasato da pochissimo dopo una cena fuori con gli amici. «Abito a due passi da Les Halles», racconta, «la connessione internet è saltata, i telefoni erano muti, non abbiamo capito cosa potesse essere successo. Ci siamo precipitati per le scale, c’erano altri condòmini. Fuori il portone c’era la polizia che ci ha spiegato». Ciofani lavora nel mondo dell’alta moda e da qualche mese è il responsabile dei progetti moda per la Swarovski. Vive a Parigi da sei anni. «È da diversi giorni che sulle strade si vede molta più polizia», va avanti, «qualche sera fa sono stato a cena all’ambasciata italiana e i controlli erano maggiori ma mai avrei immaginato una cosa del genere». «Ho preso il primo volo disponibile, sono arrivato alle 4 in aeroporto. Le frontiere erano già bloccate, non tornerò prima di dieci giorni. Parigi è una città in assetto di guerra, fa paura». Tanti gli aquilani che vivono e lavorano a Parigi e che fortunatamente non sono rimasti coinvolti nella strage. «Una notte di terrore» dice Gabriella Antonini di Canistro. «Mia sorella Barbara vive a Parigi con la famiglia, il marito allena una squadra di calcio. Ha risposto al telefono solo alle due di notte. Non fa altro che piangere. Sono barricati in casa e hanno paura ad uscire. Vorrebbero tornare subito. È stato duro spiegare tutto questo ai nostri genitori anziani». A Parigi ci sono ancora Valeriano Colucci, originario di Celano e responsabile di un’agenzia di stampa romana che si occupa di attori e modelle, e l’avezzanese Luca Stornelli, dipendente della L-Foundry in vacanza con la fidanzata. Sono bloccati in alberghi diversi e attendono la polizia che li autorizzi a rientrare in Italia. Ieri sera Alessandra Sartorio, insegnante in una scuola francese, ha fotografato un lumino che ha acceso sul balcone per tutte le vittime. Il fotografo aquilano Roberto Grillo e la figlia Alessia sono riusciti a partire affidando a Facebook un selfie in cui hanno informato che stavano bene. A Parigi c’era anche il giovane fotografo aquilano Giammaria De Gasperis, con la compagna Agnese Porto. «La quiete dopo la tempesta» è l'immagine che l'aquilana Margherita Bruno ha postato affacciandosi ieri dal balcone di casa sua in Rue de Lyon, in prossimità de la Gare de Lyon. Antonio Di Cecco, fotografo aquilano, era nella città francese per la manifestazione Paris Photo come altri ha confermato di star bene attraverso l'utile strumento Safety Check, attivato per l'occasione da Facebook. È andata bene ad alcuni studenti del Polo umanistico di Sulmona. Dovevano essere a Parigi ma il loro viaggio è slittato di una settimana.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it