Il capogruppo di Forza Italia contro la conduttrice di Mediaset: "Non sa nulla di quei problemi e dà del tu ad Alfano". Poi attacca il nuovo corso del partito e l'alleanza con la Lega: "A Bologna una piazza lepenista e fascista"
ROMA - Un attacco frontale a Barbara D'Urso e a tutto ciò che rappresenta. Uno sfogo improvviso su Twitter firmato da Paolo Romani, il capogruppo di Forza Italia al Senato. " D'Urso sei inadeguata e insopportabile. Occupati di amori, canti, balli e pettegolezzi, non di problemi seri", scrive di getto l'ex ministro del governo Berlusconi, che alla fine domanda: " Dov'è il direttore di Canale 5?". Il fulmine piomba a ciel sereno nel pomeriggio della rete ammiraglia Mediaset. Attaccare Barbara D'Urso significa prendersela con un pezzo del mondo e dell'immaginario berlusconiano. In quel salotto dalle luci compiacenti l'ex premier si è fatto intervistare più volte. Alla conduttrice di Pomeriggio 5 è legato da un'antica amicizia, una confidenza tale da consentirgli di dire in diretta - nel maggio scorso - " Ora lo posso ammettere, Barbara è l'unica che non c'è stata".
Contro tutto questo si è scagliato il finora fido e sodale Paolo Romani, sempre più in difficoltà con il nuovo corso di Forza Italia. Al telefono il senatore risponde senza reticenze: " Non è una giornalista, non sa niente!". E spiega: " Era lì con Alfano, con la Lega e con l'esponente di una comunità islamica, ma era chiaro che non sapeva di cosa stava parlando". Non si placa, il capogruppo: " Ma lo sa che nel mondo ci sono un miliardo e 700 milioni di musulmani e che certo non sono tutti terroristi? Non si può parlare di queste robe non sapendo nulla, dando del tu al ministro dell'Interno, intervistandolo senza contraddittorio e dicendo cose come: 'Mi raccomando, non bombardate, ci sono i bambini siriani!'. Sei un'ignorante, parla delle tue cavolate e lascia stare argomenti così seri e delicati".
Dice di più, l'ex ministro, che di televisione e comunicazione si è occupato a lungo e di cui mai si ricorda una furia tanto cieca: " La D'Urso non sa neanche la differenza tra sunniti e sciiti, né da quanto si fanno la guerra. Non sa che in Yemen è in corso un conflitto spaventoso. Ho mandato un messaggio a Giovanni Toti - che era in collegamento - gli ho consigliato: " Vai via che è meglio". Non teme la reazione di quello che è ancora il capo del suo partito, Paolo Romani. " Chi se ne frega!", ribatte pronto. " Io sono un uomo indipendente. Sono stato insultato al Senato per aver ricordato la differenza tra l'articolo 11 della Costituzione e l'articolo 78 sullo stato di guerra. I leghisti hanno detto che facevo un favore al governo, ma io vado avanti per la mia strada".
E' proprio la Lega, il suo bersaglio principale: " Non volevo la piazza di Bologna, una piazza sciovinista, lepenista, fascista. Sono liberi di manifestare, per carità, ma in quei posti io non ci vado e non vorrei ci andasse Berlusconi". In realtà il senatore c'era, nella piazza in cui Forza Italia, domenica scorsa, ha stretto il suo patto con il Carroccio di Salvini e i Fratelli D'Italia di Giorgia Meloni. Ma sembra non perdonarselo: " Il 15 per cento di questo Paese ha sempre votato la destra destra, e noi abbiamo sempre rappresentato altro, che ci facevamo lì? Cosa ci facciamo con loro?". Ma non è che pensa di uscire da Forza Italia? Non è che sta per lasciare? Risponde di no, Romani. Dice che non è questo il punto: " Domani vedo Berlusconi. Gli ho già fatto i complimenti per ieri sera da Vespa. Peccato che insieme a lui ci fosse quel Matteo". Salvini? " Quello lì, quello che parla come il frequentatore di un Bar Sport".
Che la questione non sia solo televisiva, che ci siano di mezzo la politica e la guerra per bande dentro Forza Italia, lo dimostrano anche i tweet di solidarietà piovuti su Barbara D'Urso con l'hashtag: #iostoconbarbara. Tweet che lei non commenta, ma si limita a rilanciare. Ci sono la deputata forzista Daniela Santanché e l'europarlamentare Licia Ronzulli. C'è l'ex europarlamentare e conduttrice Iva Zanicchi insieme a colleghi e giornalisti solidali. Un po' guerra televisiva, un po' Beautiful in salsa Plebiscito. Quel che è certo, è che Berlusconi sembra più vicino alle nuove leve che alla vecchia guardia rappresentata da Paolo Romani. Almeno per ora, finché il vento resta questo, e la rotta quella indicata nella piazza leghista di Bologna