ROMA Domani la legge di Stabilità arriverà in aula al Senato e il via libera entro la giornata di sabato. Percorso netto in settimana, con alcune modifiche importanti, dalle tasse sulla casa al canone Rai. Novità che arrivano nel giorno del giudizio emesso da Bruxelles: un via libera con riserva che rimanda l’esame definitivo alla primavera prossima e che segnala alcuni punti critici al governo italiano. La tassa sulla tv sarà dunque allegata alla bolletta elettrica. L’emendamento approvato ieri però prevede un pagamento in dieci rate, da gennaio a ottobre. Saranno «distinte dal pagamento della fornitura elettrica» e per questo motivo l’importo «non è imponibile ai fini fiscali». Il nuovo sistema di riscossione del canone televisivo punta ad azzerare l’evasione e dovrebbe garantire all’erario un gettito consistente. Per questi motivi è allo studio la possibilità che parte delle risorse (destinate inizialmente al taglio delle tasse sulla casa) possano andare a copertura dell’esenzione per gli over 75: l’attuale no tax area di un reddito annuo di 6 mila e 700 euro, potrebbe salire a 8 mila. L’altro capitolo della manovra corretto dalla commissione Bilancio del Senato riguarda la fiscalità sulla casa. Gli emendamenti approvati ieri, presentati dalle due relatrici Magda Zanoni del Pd e Federica Chiavaroli di Ap, hanno avuto il via libera del governo che adesso dovrà però ricalibrare le coperture. È il caso dell’esenzione dei tributi sulla prima casa, estesa ai proprietari che la cedono in comodato d’uso ai figli o ai genitori. Per fruire dell’agevolazione il contratto deve essere registrato, il comodante deve avere usufruito nel 2015 dello stesso immobile come abitazione principale e non deve possederne un altro a uso abitativo in Italia. In pratica, la casa ceduta al figlio viene “trattata” dal punto di vista fiscale, come prima casa anche se il proprietario non vi risiede. Uno sconto del 25 per cento dell’Imu è stato approvato per le case date in affitto a canone concordato e dello stesso pacchetto, fanno parte gli immobili appartenenti alle cooperative edilizie, destinate a studenti universitari, soci assegnatari anche senza la residenza. Le nuove esenzioni costeranno complessivamente 150 milioni da compensare ai comuni per il mancato gettito. I “rinforzi” che per ora restano fuori dalla manovra riguardano le risorse destinate al sud e alla sicurezza in chiave antiterrorismo. Dopo la strage di Parigi per il governo sono misure irrinunciabili e, secondo quanto assicura il capogruppo del Pd Zanda, saranno presentate alla Camera. Oltre le correzioni concordate, l’esecutivo sta facendo una riflessione in seguito al giudizio della Commissione europea sulla legge di Bilancio. L’Italia è il solo Paese che potrebbe potenzialmente beneficiare di tutte le clausole di flessibilità sui conti pubblici. Tuttavia, il mancato aggiustamento strutturale di bilancio, la spending review insufficiente e il «non rispetto della regola di riduzione del debito» non consentono per ora un via libera definitivo. Una nuova valutazione è attesa in primavera, quando le riforme avranno avuto i loro effetti. Il ministro Padoan però si dichiara soddisfatto.