L’AQUILA Il disegno di legge resta in standby: la Regione attende il pronunciamento del Governo per sapere se l’accensione del mutuo da cento milioni di euro per coprire una parte del debito accumulato negli anni precedenti (538 milioni di euro) sia proprio necessario come sostiene l’assessore Silvio Paolucci o se anche qui si possa applicare il decreto salva-Regioni, quello cioè che consente, intanto, di ripagare in trenta anni i 174 milioni di euro destinati agli investimenti, ma usati in passato per coprire la spesa corrente. Il testo, in realtà, è stato già approvato dalla commissione competente, ma ieri, nella conferenza dei capigruppo, si è deciso di non portarlo in aula il prossimo 24 novembre, con l’impegno dell’assessore di verificare il decreto quando sarà promulgato dal Presidente della Repubblica.
«UNA FOLLIA»
«La mia interpretazione penso sia corretta -spiega Paolucci- e cioè la dilazione del debito in trenta anni si limita solo ai 174 milioni. Per cui l’accensione del mutuo per abbattere l’entità del debito pregresso si renderà necessaria. Tuttavia ho preso l’impegno di confrontarmi, carte alla mano, con il consiglio prima di decidere». Il disegno di legge in questione è stato duramente contestato dal Movimento 5 Stelle che denuncia come l’indebitamento, finalizzato a coprire a sua volta un debito, sia una «follia, che costerà ai contribuenti 4,5 milioni di interessi l’anno».
MAJELLA-MORRONE
Allo scadere dell’anno, d’altronde, i soldi in cassa devono essere usati con molta parsimonia: tanto più che ieri i 62 dipendenti della Majella-Morrone hanno protestato davanti all’Emiciclo per chiedere il rispetto della risoluzione approvata la scorsa settimana, quella cioè che annunciava il pagamento di cinque mensilità pregresse nel giro di pochi giorni e provvedimenti per l’assorbimento dei dipendenti in una Asp pubblica. «Nulla di tutto questo è stato fatto -commenta Lorenzo Sospiri- Il pagamento delle prime cinque mensilità in un’unica soluzione oltretutto ha sostanzialmente determinato la perdita di una indennità, bruciata in tasse». Soldi servono poi anche per pagare la buonuscita a una cinquantina di dipendenti della Regione andati in pensione il primo gennaio scorso e ai quali non è stato ancora erogato il trattamento di fine rapporto. Secondo Domenico Pettinari, M5S, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione, sembra che il milione di euro necessario (e che doveva essere erogato entro giugno) sia «sparito», ovvero «sottratto» non si sa per pagare cosa.
NUOVA PESCARA
Per il resto la seduta di martedì prossimo all’Emiciclo porterà in discussione un’altra spinosa proposta di legge, avanzata dal Movimento 5 Stelle e condivisa dal centrodestra: quella della costituzione cioè della Nuova Pescara, già oggetto di un referendum.