PESCARA Meno incidenti (3.249, -4,8%) con meno feriti (5.195, -4,9%), ma quelli che sono avvenuti nel 2014 sono stati più cruenti. Tanto da provocare 77 decessi, il 10 per cento in più rispetto all’anno precedente a fronte, invece, di un calo in Italia dello 0,6%. La fotografia sugli incidenti stradali e di conseguenza sulla pericolosità delle strade e sulla condotta alla guida degli abruzzesi, arriva dall’Istat (istituto di statistica), inquadrando una situazione che se a livello regionale e nella sua drammaticità, è andata migliorando negli ultimi tredici anni (-54,2% di decessi), negli ultimi quattro ha visto un peggioramento con l’innalzamento degli indici di mortalità in particolare nelle strade della provincia di Chieti (da 1,9 a 3). L’unica in cui è stato registrata una lieve riduzione è stata la provincia di Teramo, passata da 1,8 a 1,7. L'incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia . Grazie alla statistiche si può dedurre che la strade più pericolose sono quelle urbane-comunali (dove si è verificato il 68,1% degli incidenti) mentre in quelle extraurbane (strade provinciali, regionali asse attrezzato Chieti-Pescara) si continua a morire di più: 4,7 decessi ogni 100 incidenti contro 3,9 in autostrada e 1,2 decessi sulle strade urbane. Ma i dati possono anche essere impiegati per trarre insegnamento. Ad esempio, non è vero che le strade più pericolose sono quelle con le curve perchè la quota più elevata di incidenti avviene lungo un rettilineo sia sulle strade urbane (40% del totale) sia su quelle extraurbane (45%). Gli altri punti pericolosi sono gli incroci maledetti (23,7%). La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (74,5%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (1.318 casi, 16 vittime e 2.079 feriti), seguita dal tamponamento (596 casi, 9 decessi e 1.042 persone ferite). La tipologia più pericolosa è la fuoriuscita o sbandamento del veicolo (6 decessi ogni 100 incidenti), segue lo scontro frontale (5,8). Gli incidenti a veicoli isolati sono i più rischiosi, con una media di 3,8 morti ogni 100 incidenti, contro 1,7 morti degli incidenti tra veicoli. Occhio anche alla precedenza in città perché il suo mancato rispetto (o del semaforo), insieme alla velocità troppo elevata e alla guida distratta rappresenta la prima delle tre cause di incidente (49,2% dei casi). E il fatto che l’imprudenza sia diffusa tra i giovani lo dimostra un altro dato: il tasso di mortalità standardizzato è più alto fra i giovani 15-29enni (8,2 per centomila abitanti) e le persone di 30-44 anni (6,5 per centomila). Qual è il periodo più a rischio? E’ chiaramente il periodo in cui circolano più autovetture e in Abruzzo questo avviene tra il periodo primaverile e quello estivo: tra maggio e settembre sono stati 1.623 gli incidenti (il 47,3% dell'anno) in cui hanno subìto lesioni 2.401 persone (46,2%) e 45 sono decedute (58,4%). Ma si può andare ancora più a fondo e scoprire ad esempio se esiste un’ora in cui è più pericoloso andare in auto rispetto ad altre. Ebbene, quasi il 75% degli incidenti si verifica di mattina tra le 8 e le 20, ma l'indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 5 e le 7 del mattino (10,7 morti ogni 100 incidenti) con valori di molto superiori alla media giornaliera (2,2). Il venerdì e il sabato notte poi si concentra quasi il 44% degli incidenti notturni, il 55% delle vittime e il 45,6% dei feriti nelle ore notturne.