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Pescara, 04/11/2025
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01/12/2015
Il Centro
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Scuolabus “fuorilegge”, ispezione dei vigili. San Vito: un mezzo fermato, segnalati problemi di immatricolazione e con i contratti degli autisti |
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SAN VITO Un mezzo fermato, segnalazioni alla Motorizzazione civile di Chieti per alcuni problemi di immatricolazione dei mezzi e all’Ispettorato del lavoro per verifiche sui contratti di autisti e assistenti. È il risultato dell’ispezione fatta dalla polizia municipale di San Vito sugli scuolabus che ogni giorno accompagnano i bambini di Sant’Apollinare al paese. Una cinquantina di bambini delle elementari sono costretti a viaggiare verso il paese perché la scuola della contrada è stata chiusa dal sindaco Rocco Catenaro in quanto non è agibile. Trasferimenti quotidiani che per i genitori sono costellati di problemi a causa di scuolabus definiti «non sicuri, obsoleti e stracolmi di alunni». È quello che mamme e papà hanno denunciato in un esposto presentato a carabinieri e polizia municipale per vederci chiaro. Dopo la denuncia, gli agenti hanno effettuato i controlli che hanno portato al fermo di uno dei tre scuolabus in servizio per problemi di immatricolazioni e di carenze nei dispositivi legati all’equipaggiamento, mancanze che sono state segnalate alla Motorizzazione, competente in materia. Nel mirino sono finiti anche i contratti di autisti e assistenti, controlli inviati all’Ispettorato del lavoro. Ma le verifiche, fatte anche perché si tratta di un servizio pubblico molto delicato, non sono terminate. In attesa delle risposte della Motorizzazione, si sta accertando il rispetto di quanto previsto nel capitolato d’appalto da parte della ditta che gestirà il servizio fino al 31 dicembre. Tempo utile anche alla società per fare eventuali ricorsi e presentare documenti che attestino la regolarità del servizio. Ad oggi, comunque, i bimbi continuano a viaggiare e dovranno farlo ancora a lungo. I lavori sulla scuola non sono partiti e il Comune non intende acquistare, per motivi economici, la struttura modulare provvisoria da montare vicino alla scuola della contrada. «È una questione economica e di altezze a bloccare l’acquisto», spiega il sindaco Catenaro, «i moduli provvisori a disposizione, in tempi e costi ragionevoli, sono quelli standard con un’altezza utile interna pari a 2,70 metri. Un’altezza che non rispetta le norme nazionali, che prescrivono 3 metri. I costi però, per questo tipo di strutture sono troppo alti». I genitori non si arrendono e hanno scritto al primo cittadino chiedendo di fare una deroga sull’altezza per acquistare i moduli standard e di procedere con celerità alla ristrutturazione della scuola inagibile. «Ci preme specificare», scrivono le famiglie, «che il perdurare di tale situazione, a causa di un eventuale diniego all’installazione di moduli, potrebbe generare una mancanza di iscrizioni per il prossimo anno e un trasferimento di massa verso altri istituti dei paesi confinanti, raggiungibili più agevolmente».
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