L'AQUILA Per il presidente della commissione di Vigilanza, Mauro Febbo, che ieri ha chiamato a «rapporto» il presidente di Tua, Luciano D'Amico, «non c'è nessuna certezza sui risultati con cui l'azienda di trasporto unico regionale chiuderà l'esercizio 2015 e non c'è neppure alcuna sicurezza sulle basi con cui inizierà l'attività nel 2016», perché le misure illustrate «non bastano da sole a garantire l'equilibrio contabile della società e di conseguenza la sua attività». D'Amico, al contrario, è fiducioso sull'opera di risanamento, nonostante i pesanti tagli che molto probabilmente arriveranno dallo Stato per le inadempienze registrate nelle gestioni 2012-2014: circa 9,5 milioni di euro (5,5 di penalità a Tua e 4 alla Regione).
TAGLI E SEDI
Innanzitutto un risparmio notevole nel 2016 verrà dall'applicazione del contratto di secondo livello firmato qualche settimana fa: tra i 5 e i 5 milioni e mezzo di euro, se si conta anche la riduzione dei circa cento autisti su strada (perlopiù in prepensionamento). Oltre un milione di euro di risparmio, poi, verrà dalla riduzione dei sindaci revisori (da 9 a 3), dei consiglieri di amministrazione (da 10 a 4) e dei direttori generali (da 3 a 1). «In settimana -annuncia al proposito D'Amico- uscirà il bando per il nuovo direttore». Un altro milione verrà poi dalla lotta all'evasione, aiutata dalla riorganizzazione del personale che dagli uffici sarà chiamato a mettersi in viaggio come controllori. C'è poi il capitolo sull'internalizzazione dei servizi e le gare: si spera di arrivare ad altri 2 milioni di risparmio. Infine la pulizia sulle spese inutili: «Entro dicembre libereremo parte della sede di Chieti alta ed entro gennaio sgombreremo completamente la palazzina, con un risparmio di 200mila euro l'anno -spiega il presidente di Tua- Per quanto riguarda invece il deposito di Chieti scalo, al momento, non conviene dismetterlo per una questione logistica di spostamento dei mezzi, ma stiamo cercando di trovare un piazzale-deposito, in modo da affrancare altri 100mila euro di affitto». La sede centrale sarà dunque trasferita a Pescara nei locali di proprietà dell'ex Gtm.
«VERGOGNE ALTRUI»
Per Febbo, tuttavia, «gli attesi risparmi non ci sono stati e la Regione è in ritardo sulla copertura delle penalità previste». «Vergogne altrui -le definisce il consigliere delegato Camillo D'Alessandro- Febbo o non capisce o è in malafede. D'Amico in un anno ha dovuto recuperare 16 milioni di euro di crediti ex Arpa mai riconosciuti dalla Regione, quella stessa Regione in cui Febbo era assessore. Crediti che hanno generato un debito di pari importo, a cui vanno aggiunti 6 milioni di perdita. In sostanza D'Amico è partito con meno 22 milioni di euro, portando in utile la semestrale di quest'anno con minori fondi trasferiti. A questo si è aggiunto il "regalo", ultimo scoperto, di 12 milioni di euro di penalità riferiti agli anni 2012-2014, che determinano una riduzione di trasferimenti per il prossimo anno, che noi stiamo cercando di diminuire». All'operazione verità, D'Alessandro, vuole dedicare un capitolo a parte.