Il Comune ci sta pensando: da gennaio potrebbe essere adottato il provvedimento delle targhe alterne, sull'esempio delle grandi città, per lenire gli effetti della circolazione sull'inquinamento atmosferico che persiste a causa dell'alta pressione. Ma non c'è ancora nulla di definito e l'amministrazione Alessandrini intende prima guardarsi intorno e andare con i piedi di piombo, come spiega il vice sindaco Enzo Del Vecchio: "Le targhe alterne sono una delle tante ipotesi, ma su questo vogliamo confrontarci con le associazioni prima di prendere una decisione. Speriamo di farcela a chiudere questo incontro entro la fine dell'anno". Si torna dunque al tavolo con i commercianti, gli ambientalisti, l'Arta, gli organismi sanitari per capire qual è il modo migliore e, soprattutto, meno "doloroso" per liberarsi dallo smog.
NON SOLO LE AUTO Anche perché il problema non riguarda solo le auto in circolazione: "Da ottobre a marzo - spiega Del Vecchio -, i fattori inquinanti sono dovuti anche agli impianti di riscaldamento e alle emissioni delle aziende industriali. In questa particolare ed eccezionale condizione climatica che stiamo vivendo in tutta Italia, fondamentali saranno i prossimi eventi atmosferici: è chiaro che in assenza di vento e di pioggia la qualità dell'aria non potrà migliorare". Si cammina insomma a tentoni, valutando giorno per giorno la situazione meteo e tenendo sotto controllo i valori sull'inquinamento affidati al monitoraggio dell'Arta. Che nell’ultima settimana, collegati al divieto di circolazione delle auto più vecchie di 15 anni, hanno dato riscontri confortanti per restare negli eufemismi.
LA CERTEZZA ANNUNCIATA Una certezza, confermata dallo stesso Del Vecchio, riguarda invece la domenica ecologica del 27 con la chiusura del centro alle auto che sarà realizzata in concomitanza con una manifestazione podistica. Per le targhe alterne si cerca invece di scongiurare grossolani errori dovuti alla fretta. Nella Capitale, il provvedimento entrato in vigore in città ma non sul Grande raccordo anulare, e concentrato solo in alcune ore della giornata, ha già creato il caos, con ingorghi paurosi che alla fine contribuiscono ad aumentare, e non a ridurre, l'inquinamento atmosferico. A Pescara si vorrebbe evitare il pasticcio di Roma, pensando ad esempio a cosa potrebbe accadere sull'asse attrezzato adottando un provvedimento simile senza i necessari accorgimenti. Poi ci sono gli interessi corporativi, come quelli dei commercianti, che venderanno probabilmente cara la pelle di fronte a scelte del Comune che vanno nella direzione della riduzione del traffico durante il periodo dei saldi. E poi le scuole, gli uffici, le banche..., insomma tutto quel mondo che non ha mai visto di buon occhio lo stop alle auto, sia pure parziale. Intanto c'è chi fa la danza della pioggia per allontanare le polveri sottili sprigionate nell'aria dal famigerato Pm10. Rito un po' paradossale per un inverno di sole che assomiglia sempre di più a una lunga primavera dopo che a novembre la stagione fredda aveva presentato temperature più vicine a quelle autunnali.