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Pescara, 17/06/2025
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21/12/2015
Il Messaggero
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La Legge di stabilità 2016 - Manovra, si apre la partita flessibilità. Il governo punta a consolidare la ripresa dell’occupazione con decontribuzione, credito d’imposta e spesa produttiva. |
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Per il Tesoro la legge di Stabilità uscita dalla Camera è ancora più espansiva, ma ora la parola passa a Bruxelles per il giudizio.
ROMA Crescita e occupazione di qualità. Così il ministro dell’Economia Padoan ha sintetizzato gli obiettivi della legge di Stabilità che nella primissima mattinata di domenica ha avuto il via libera della Camera (con 297 voti favorevoli, 93 contrari e 4 astenut) e ora deve tornare al Senato per un terza lettura che è solo formale, visto che nessuno degli oltre mille commi che compongono il testo sarà più modificato. IL MINISTRO Per Padoan si tratta di «un ulteriore passo avanti della politica del governo» che avrà come risultato «il ritorno ad una crescita sostenuta e sostenibile». Nell’approfondimento pubblicato sul sito del ministero, si fa anche notare che «nel corso dell’esame in Parlamento, il disegno di legge si è arricchito di importanti novità che ne hanno potenziato gli effetti espansivi finalizzati ad accelerare la crescita, come gli ulteriori interventi per favorire gli investimenti nel Mezzogiorno». Il riferimento è agli ulteriori 3 miliardi che si sono aggiunti in particolare alla Camera, finalizzati in larga parte alla sicurezza ed alla cultura. Sale così a 17,6 miliardi la quota di manovra finanziata in deficit. Come conseguenza, il prossimo anno il rapporto deficit/Pil crescerà fino al 2,4 per cento: più del 2,2 che era stato fissato al momento dell’approvazione del provvedimento da parte del governo, ma soprattutto molto più dell’1,4 che era il disavanzo tendenziale per il 2016, ovvero quello che sarebbe stato conseguito in assenza di interventi del governo. Proprio questa impostazione nelle intenzioni dell’esecutivo dovrebbe servire ad accompagnare la ripresa dell’economia, che nel 2016 dovrebbe accelerare il passo rispetto ad un incremento che quest’anno resterà comunque al di sotto del punto percentuale. Ma allo stesso tempo la scelta politica del governo, ed in particolare l’ultimo ampliamento della manovra - e di conseguenza del disavanzo di bilancio - dovranno trovare il consenso dell’Unione europea. La decisione di Bruxelles arriverà questa primavera: all’Italia toccherà il compito di spiegare che il ricorso alla flessibilità di bilancio è coerente con il quadro dei Trattati europei. Le principali misure che dovrebbero avere un effetto diretto sul mercato del lavoro sono la proroga dell’azzeramento dei contributi per le nuove assunzioni, pur se con intensità ridotta rispetto alla versione in vigore fino alla fine di quest’anno, gli sgravi per le imprese dal super-ammortamento al credito d’imposta per le aziende che investono al Sud, la spinta agli investimenti pubblici in particolare nel Mezzogiorno d’Italia. LA SFIDA DEL LAVORO Sul fronte dell’occupazione, il 2015 è stato un anno di ripresa, ma con una tendenza ancora contrastata e non sempre facilmente decifrabile. Se infatti i dati amministrativi come quelli di Inps e ministero del Lavoro hanno segnalato un forte ricorso ai nuovi contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, nelle rilevazioni Istat sulle forze di lavoro prevalgono ancora, tra i nuovi occupati, quelli con contratto a termine.
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