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Pescara, 17/06/2025
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Data: 21/12/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Manovra, ok della Camera. Padoan: «Ora è più ricca». Dalla cancellazione della Tasi al canone in bolletta, le novità del prossimo anno. Previsti sgravi e credito d’imposta. Conferma per dis-coll e no tax area pensioni. Obiettivo: un milione di posti

Entro mercoledì il via libera definitivo del Senato. Il saldo salito a 34,5 miliardi

ROMA La legge di Stabilità passa anche l’esame della Camera e tra oggi e domani, o al massimo mercoledì, sarà approvata in via definitiva dal Senato. Il giorno dopo il via libera notturno della Camera il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan difende l’impianto di una manovra che ora è «più ricca» e «più espansiva». Per finanziare i quasi mille commi che ora compongono la legge di Stabilità - lievitata fino a 34,5 miliardi - si è sfruttata fino in fondo la leva del deficit, portato al 2,4% così come autorizzato dal Parlamento, e non ancora da Bruxelles. Chiusa la maratona della Camera, dove la commissione Bilancio ha lavorato per 36 ore consecutive e l’Aula ha dato il suo ok nella notte, ora l’ultimo passaggio al Senato sarà rapido e blindato: un esame lampo in commissione oggi, per passare all’Aula già martedì e chiudere in giornata - o al massimo entro il 23 - con la fiducia. Con il doppio passaggio parlamentare la manovra «si è arricchita di importanti novità che ne hanno potenziato gli effetti espansivi finalizzati ad accelerare la crescita» ha fatto sapere il Tesoro, mentre Padoan ha osservato che si tratta di un «ulteriore passo avanti ella politica economica del governo» il cui «fine ultimo» è «la creazione di posti di lavoro di buona qualità, grazie al ritorno a una crescita sostenuta e sostenibile». Tra i punti chiave della manovra la sicurezza e il Mezzogiorno, le famiglie e le imprese. Ma anche istruzione e cultura. E il “perno” della legge di Stabilità, il taglio delle tasse, coperto in gran parte «con risparmi sulla spesa pubblica». Il ministero dell’Economia ribadisce che è dalla spending review (7,3 miliardi nel 2016, 8,4 nel 2017 - circa 0,5 punti di Pil - e 10,3 miliardi nel 2018) che arriva il finanziamento «permanente» del calo della pressione fiscale, garantita anche dallo stop a 16,8 miliardi di euro di clausole di salvaguardia. Si abolisce, per 3,5 miliardi, la Tasi sugli immobili adibiti ad abitazione principale (esclusi ville e castelli), che interessano circa l’80 per cento dei nuclei familiari. Tassa cancellata anche per gli inquilini che hanno in affitto la loro prima casa. Via anche l’Imu sui terreni agricoli (405 milioni) e sui macchinari d’impresa cosiddetti “imbullonati” (530 milioni). Sugli immobili locati a canone concordato i proprietari verseranno Imu e Tasi ridotta del 75%. I Comuni saranno interamente compensati dallo Stato per la conseguente perdita di gettito. Ai Comuni sarà permesso di utilizzare una parte degli avanzi di cassa per effettuare investimenti in deroga alla regola che impone loro il pareggio del bilancio. Tra le novità anche il canone Rai che si riduce da 113,500 a 100 euro e si pagherà con la bolletta elettrica. Ai giovani che nel 2016 compiono 18 anni si attribuisce una Carta elettronica di 500 euro, per l’ingresso a musei, teatri, cinema, mostre. Viene inoltre incrementato di 50 milioni di euro il Fondo per la concessione di borse di studio. Sul capitolo fisco si allungano di un anno i termini per l'accertamento Iva e delle imposte sui redditi. Si passa quindi dal 31 dicembre del quarto al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione contestata.


Previsti sgravi e credito d’imposta. Conferma per dis-coll e no tax area pensioni. Obiettivo: un milione di posti

ROMA Un altro milione di posti di lavoro stabili. È l’obiettivo ambizioso che si pone il governo attraverso la proroga, anche per il 2016, degli sconti fiscali sulle assunzioni a tempo indeterminato, seppure ridotti di molto. Ma per spronare le imprese a fare la loro parte con la legge di Stabilità si mettono in campo diverse misure. Sgravi 2016: la decontribuzione - che fino a settembre ha interessato 900mila contratti, 1,2 milioni entro fine anno nelle previsioni del governo - continuerà anche il prossimo anno ma in forma ridotta (al 40% e con un tetto a 3.250 euro). Per il Mezzogiorno potrebbe arrivare una ulteriore proroga anche al 2017, se saranno certificate risorse residue dall’ultimo piano di azione e coesione. La ricognizione dei fondi è prevista entro aprile. Reintrodotta anche la detassazione (al 10%) del salario di produttività. Ires giù ma dal 2017: il taglio dell’aliquota d’imposta sui redditi delle società al 24% (dal 27,5%) arriverà solo nel 2017, visto che le maggiori risorse dalla flessibilità quest’anno vanno all’emergenza sicurezza. Sterilizzato l’effetto negativo per le banche, cui va anche la deducibilità al 100% degli interessi passivi. Credito d’imposta: per le imprese del Mezzogiorno arriva anche un credito fiscale ad hoc (per 617 milioni l’anno), che si somma al superammortamento, per l’acquisto di nuovi beni strumentali destinati a strutture produttive di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, dal 1 gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. Lo sconto è modulato sulle dimensioni delle aziende, 20 per cento per le piccole imprese, 15 per cento per le medie, 10 per cento per le grandi. Anche il tetto per gli investimenti agevolabili risponde a questo criterio (1,5 milioni di euro per le piccole, 5 per le medie e 15 per le grandi). Destinati al Sud 7 degli 11 miliardi sbloccati per gli investimenti, oltre alla previsione di specifici interventi per la Terra dei Fuochi e l’area di Bagnoli. - Disoccupazione per collaboratori: viene prorogata l’indennità riservata ai lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa e a progetto iscritti alla gestione separata Inps, la cosiddetta dis-coll, per garantire protezione ai giovani ai giovani precari. No tax area pensioni. Arriva la settima salvaguardia per gli esodati e la proroga di opzione donna (per le donne che intendano lasciare il lavoro con 35 anni di contributi a fronte di un taglio dell’assegno). Per favorire il ricambio generazionale arriva il part-time per chi è a tre anni dal pensionamento. Sull’indicizzazione delle pensioni viene anche esteso il sistema introdotto nel 2013. Arriva dal 2016 anche l’innalzamento della no tax area (che passa da 7.750 euro a 8.000 euro per gli over 75 e da 7.500 a 7.750 euro per i pensionati under 75).

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