La cura era blanda e gli effetti sull’organismo malato praticamente irrilevanti. Pescara continua a boccheggiare sotto una cappa di polveri sottili, nonostante la pezza calda dello stop ad auto e moto più vecchie imposto la scorsa settimana dal Comune. In quattro delle cinque giornate interessate dal provvedimento, peraltro a fasce orarie piuttosto generose, la qualità dell’aria è stata classificata come pessima, con i valori delle Pm10 alle stelle, fino a quota 63 microgrammi per metro cubo in pieno centro. Non c’era bisogno della zingara per prevedere gli effetti di misure ordinarie contro un fenomeno che, da nord a sud della penisola, sta assumendo consistenza allarmante a causa di un quadro meteo eccezionale. Ma adesso, a certificare il fallimento della terapia, arriva il certificato dell’Arta.
L’Agenzia regionale per la tutela ambientale ha diffuso i dati relativi all’ultima giornata interessata dallo stop alle auto più vecchie di 15 anni: qualità dell’aria «pessima» in ben tre stazioni di monitoraggio, con Pm10 fino a 62, 60 e 64 microgrammi. I dati più critici sono quelli registrati giovedì, con il picco di 63 microgrammi in una delle stazioni. Aria pessima anche mercoledì e martedì.
Nelle cinque giornate interessate dal provvedimento, solo in un caso, lunedì, i valori non hanno superato i livelli previsti dalla legge.
GLI IMPIANTI TERMICI
Bisogna affondare il bisturi e il Comune cominica a rendersene conto. Se lo stop alle vecchie auto è arrivato dopo gli oltre 40 superamenti registrati dall’inizio dell’anno nella centralina di via Sacco, adesso anche una seconda stazione, quella di via Firenze, ha superato le 35 giornate previste dalla legge, arrivando a quota 40.
«Il fatto che si sia sforato - commenta il vicesindaco ed assessore alla mobilità, Enzo Del Vecchio - non vuol dire che la misura non sia stata efficace, perché non sappiamo quali sarebbero stati i valori se le auto vecchie fossero state in circolazione. E da più di una settimana che le condizioni atmosferiche contribuiscono. Il problema sono anche i fumi dei camini e degli impianti di riscaldamento, contro i quali non sono ipotizzabili misure restrittive nel cuore dell’inverno; bisogna comunque limitare l’inquinamento veicolare, che però rappresenta solo una parte della questione.Ad anno nuovo affronteremo il problema in modo più drastico: adotteremo molte misure, a partire dalle targhe alterne e dalla sensibilizzazione dei cittadini rispetto ad una mobilità alternativa».